Piazze così gremite in Basilicata, solo qualche anno fa la Lega se le sarebbe sognate. "Se fossi venuto qui tre anni fa per un comizio in questo parco, sarei stato io solo con l'altalena", ammette Matteo Salvini davanti alla platea che numerosa gli batte le mani a Lauria, in casa dei "Pittella brothers", da dove il vice premier ha avviato il tour, il secondo in poco meno di sette giorni, tra i comuni della Lucania, storica roccaforte del centro sinistra, e dove il 24 marzo prossimo si andrà alle urne per rinnovare Presidente e Consiglio regionale.
Dai palchi lucani Salvini ha parlato di "svolta", "cambiamento" di una eventuale vittoria del centro destra in Basilicata che "potrebbe essere un segnale forte in vista delle elezioni europee", e poi i temi soliti, quelli a carattere nazionale: sicurezza, diritto alla legittima difesa, famiglia e quelli più squisitamente locali come lavoro, crescita, impresa.
Sotto al palco centinaia e centinaia di cellulari pronti a catturare ogni parola ed immagine del comizio, applausi fragorosi e file per farsi fotografare col leader del Carroccio. Stesso copione in ogni piazza visitata: Lauria, Villa D'Agri, Potenza. Ma per il vice premier non sono mancate contestazioni. Sparute, a Villa D'Agri, dove Salvini è stato accolto da un coro di "buffone" e "vergogna".
"Siamo in due al Governo. Non prendo i meriti che dobbiamo prenderci al 50 per cento, ho idee diverse ma sono una persona corretta e leale, poi abbiamo visioni diverse. Se la Lega vince in Basilicata il governo non salta, la mia parola vale più dei sondaggi".
"Mi vergogno di qualcuno che si vergogna di chi difende l'orgoglio e la sicurezza del popolo italiano - la risposta del ministro ai contestatori - se vi trovate male in Italia prendete i barconi e fate il tragitto opposto a quello dei migranti" poi l'invito al resto della platea "fate un applauso anche a loro, passate un pomeriggio in compagnia, in nome della democrazia e del futuro della Basilicata".
"Non ci sono più i contestatori di una volta", ha poi ironizzato Salvini quando sono giunti alcuni fischi più smorzati rispetto ai primi: "Non ci sono più i contestatori di una volta. Ragazzi, meno canne e più uovo sbattuto". "A scuola hanno imparato 'Bella ciao', ora torna come materia obbligatoria l'educazione civica. Se non siete d'accordo è giusto, ma non rompete le palle", ha detto ancora Salvini. Che poi è stato applaudito dal resto della piazza quando ha affermato che "gli sbarchi sono calati del 95%".