Alla vigilia dell'apertura dei gazebo per le primarie del Partito Democratico, i candidati continuano nel confronto a distanza, mentre il faccia a faccia televisivo ha aperto un dibattito tra chi giudica troppo simili tra loro gli argomenti messi in campo da Nicola Zingaretti, Roberto Giachetti e Maurizio Martina. L'AGI ha scelto alcune parole chiave, da 'populisti' a 'enti locali' passando per 'Europa' e - ovviamente - 'Partito Democratico' per confrontare quegli argomenti, partendo da quello che si trova scritto nero su bianco nelle mozioni dei tre candidati alla segreteria Pd.
Populismi
Nicola Zingaretti: No alleanze, sì al dialogo con l'elettorato deluso: questa in sintesi la posizione dell'aspirante segretario. che nel testo della sua mozione, spiega: Non si tratta di mettere in campo una manovra politica di vertice con il Movimento 5 stelle. Non si tratta di perseguire alleanze impossibili. Ha votato 5 stelle una parte considerevole del nostro elettorato deluso e occorre "ristabilire un dialogo rivolto all'elettorato per spingerlo verso un orientamento democratico e costruttivo.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Mai con i populisti, senza se e senza ma: "La funzione del Pd non può e non deve essere quella di chi tenta di 'addomesticare' il populismo, alleandosi con tutto o parte di questo schieramento, ma quella di costruire una credibile alternativa di governo".
Maurizio Martina: Non è inseguendo nessuna delle forze nazional-populiste al governo dell'Italia che torneremo a convincere gli elettori che le hanno votate. Sono politiche di destra o in ogni caso illiberali e il Pd è radicalmente alternativo a tutto questo. 5 Stelle e Lega sono due destre diverse ma convergenti, qualsiasi alleanza con loro sarebbe pericolosa e contra natura. Per il Pd non esistono alleanze che lo coinvolgono in questa legislatura, se cade il governo si deve andare al voto.
Globalizzazione
Nicola Zingaretti: Il problema non è più 'adattare' il modello globale di sviluppo, ma cambiarlo radicalmente per scongiurare il rischio che si verifichi nell'orizzonte temporale della nostra generazione una 'tempesta perfetta' di mancanza di cibo, scarsità di acqua e risorse energetiche insufficienti, che scatenerebbe disordini, conflitti e migrazioni di massa.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Il Pd deve "darsi un profilo ideale, programmatico, politico e organizzativo del tutto nuovo, che la renda capace di governare la globalizzazione; oppure ridimensionare le proprie ambizioni, rassegnandosi ad una funzione - importante, ma strutturalmente subalterna - di rappresentanza dei perdenti della globalizzazione. La strada da scegliere e senza dubbio la prima".
Maurizio Martina: La crisi del 2008 segna uno spartiacque. Così come la stagnazione economica e l'inflazione degli anni Settanta segnarono il passaggio dal grande consenso keynesiano, durante il quale anche i governi di centrodestra aumentavano la spesa pubblica e allargavano lo stato sociale, a quello neoliberale, durante il quale anche i governi di centrosinistra privatizzavano e mettevano il welfare in cura dimagrante. Il compromesso socialdemocratico tra capitalismo e stato sociale appartiene alle grandi invenzioni della storia umana, insieme alla ruota e alla penicillina. Ma va ripensato alla radice. Dobbiamo innovare, non guardare indietro.
Unione Europea
Nicola Zingaretti: Istituzioni più semplici e un riequilibrio di potere che ridimensioni l'assetto intergovernativo a favore della rappresentanza democratica e di un governo politico. Il Parlamento deve essere il cuore decisionale in rapporto con la Commissione, il cui Presidente deve essere eletto direttamente dal popolo. Occorre, inoltre, animare il dibattito politico europeo con partiti, associazioni, sindacati a dimensione transnazionale. Che possano essere interlocutori credibili e sufficientemente forti per confrontarsi con le istituzioni dell'Unione. Essi si svilupperanno tanto più se i referendum di tutti i cittadini europei su questioni essenziali saranno meglio regolamentati e svolti frequentemente.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Elezione diretta del Presidente della Commissione Europea; primarie transnazionali per l'individuazione dei candidati delle singole famiglie politiche; definizione di un ruolo più chiaro dei partiti europei, oggi troppo spesso semplici contenitori di posizione contradditorie. Erasmus+ e Servizio Civile Europeo universale.
Maurizio Martina: Serve un Presidente eletto dai cittadini europei, un Parlamento che legifera, strumenti di partecipazione permanenti, un budget a gestione politica che completi l'unione monetaria con un'unione fiscale per gestire la domanda aggregata, a partire anche dall'attuazione del Piano Prodi per un New Deal di investimenti in infrastrutture sociali nel campo della salute, istruzione ed edilizia.
Partito Democratico
Nicola Zingaretti: Superare l'identificazione tra segretario nazionale del Partito e candidato presidente del Consiglio. Una grande conferenza nazionale sulla forma partito può essere il luogo dove discutere e condividere la revisione dello Statuto nazionale e del Codice etico del Pd ma soprattutto lanciare la sfida di una vera è propria "fase costituente" per la riforma del Pd; consultazioni periodiche degli iscritti sugli indirizzi strategici politici e programmatici del Partito, anche attraverso una nuova e mai sperimentata piattaforma web del Pd.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Non è mai compiutamente nato. Lo statuto va rilanciato, aggiornato e soprattutto pienamente realizzato; struttura davvero federale; referendum consultivi; strumenti di accountability per verificare cosa produce e come incide la nostra presenza in un territorio; prevedere la completa digitalizzazione del tesseramento, traguardo da perseguire anche per garantirne la trasparenza e la verifica, la creazione di una piattaforma online, anche su app, la possibilità di creare circoli online, lo spostamento di parte delle risorse destinate alla comunicazione del Partito sulla rete.
Maurizio Martina: Per costruire l'alternativa alle forze nazional-populiste il Pd che c'è non basta, ma chi si illude di costruirla dal nulla, distruggendo le tante energie e la voglia di fare politica che esistono nel Pd, sta facendo un danno non solo al nostro partito ma a tutto il Paese. Noi vogliamo cambiare il partito per andare oltre. Anche per questo il nuovo segretario, subito dopo il congresso, avrà 8 mandato per promuovere un governo ombra aperto alla società e ai soggetti disponibili a costruire un'alternativa autorevole e visibile al governo 5 Stelle-Lega. Subito dopo le elezioni europee, con la nuova assemblea nazionale del Pd, sarà decisivo promuovere una costituente di tutti i democratici e i riformisti italiani unendo le loro energie. Partire dal Partito democratico per arrivare ai democratici. Questo lavoro dovrà svilupparsi anche in Europa a partire dalla famiglia socialista.
Lavoro
Nicola Zingaretti: Introdurre un codice del lavoro semplificato, cambiando le cose che non hanno funzionato del Jobs act e attuandone le parti più innovative, ma anche rivedendo il Decreto dignità; prevedere norme che includano i nuovi lavoratori della gig economy, che non hanno tutele; salario orario minimo legale per i lavoratori non coperti da contrattazione collettiva.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Incentivare il lavoro stabile e la contrattazione decentrata, mentre i centri per l'impiego vanno totalmente rivoluzionati; favorire nuove forme di partecipazione dei lavoratori agli utili d'impresa e di democrazia industriale.
Maurizio Martina: Il lavoro stabile vale di più, deve costare meno, all'azienda e al lavoratore. Dobbiamo gestire le transizioni da un'occupazione all'altra, con una rete di welfare 4.0 in cui far confluire in maniera integrata e personalizzata tutte le politiche attive e passive. Dobbiamo introdurre un salario minimo legale (Atto Camera N. 947) e una legge sulla rappresentanza per contrastare il dumping salariale
Sport
Nicola Zingaretti - Lo sport ha un grande valore educativo e sociale. Può contribuire a cambiare il mondo in meglio, perchè parla un linguaggio universale, quello delle emozioni, come l'arte o la musica. Dovrebbe essere riconosciuto come un fatto culturale. Bisogna favorire la pratica sportiva, sostenere fiscalmente l'associazionismo, investire sull'impiantistica.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Inserimento della parola Sport in Costituzione" e "impegno a realizzare una nuova governance dello Sport che abbia in un Ministero il suo fulcro centrale, così come è accaduto col nostro governo. Un ministero con portafoglio che determini gli indirizzi delle politiche sportive del paese, in sinergia con Coni, Federazioni, Enti di promozione sportiva e che utilizzi le risorse con 'vincolo di destinazione' allo 'Sport a scuola' ed allo 'Sport per tutti'.
Maurizio Martina: "Non c'è una sezione dedicata a questo argomento nella mozione, ma ci si dilunga di più sul tema dei giovani: proponiamo l'introduzione di un fondo di capitale alimentato dallo Stato dal primo anno di vita fino al diciottesimo, utilizzabile per favorire la formazione e l'inserimento nella vita attiva: "credito giovani", un conto individuale vincolato, utilizzabile da chi diventa maggiorenne, anche dopo qualche anno, per avviare un'attività economica, dare un anticipo per comprare la prima casa, fare cooperazione, formarsi.
Immigrazione
Nicola Zingaretti: Rafforzare la cooperazione internazionale in materia di governo dei flussi, adesione al Global Compact for Migration, nuovo patto europeo per riconoscere che chi accede in Italia per chiedere asilo e protezione entra in Europa, abolizione del reato di immigrazione clandestina, apertura dei canali di ingresso legali, Piano Nazionale per la Coesione e l'integrazione.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Dare modo ai bambini che concludono un ciclo di studi in Italia di diventare italiani. Lo Ius Culturae è un elemento di civiltà, non più rinviabile.
Maurizio Martina - Cancellare la legge Bossi-Fini e il decreto Salvini, per scrivere un nuovo testo unico sull'immigrazione, gestendo le migrazioni anche per ragioni economiche governando la transizione verso un sistema nazionale di accoglienza integrata per l'autonomia.
Scuola
Nicola Zingaretti: I docenti italiani hanno stipendi tra i più bassi d'Europa: dobbiamo pagarli meglio e migliorare il loro status. Abbiamo bisogno di un maggiore investimento nelle lingue straniere e 36 nell'istruzione tecnico/scientifica, fondamentale nella quarta rivoluzione industriale. Bisogna aumentare le risorse ordinarie alle scuole.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Fare uno sforzo enorme per capire il motivo della rivolta contro la riforma 'Buona Scuola'; migliorare l'alternanza scuola lavoro obbligatoria; diffondere la cultura scientifica nelle scuole e nella società.
Maurizio Martina: Vogliamo realizzare un sistema di certificazione delle competenze lungo tutto l'arco della vita. Gli insegnanti vanno formati bene, selezionati meglio, valutati in maniera adeguata e pagati di più: la loro valorizzazione e la loro motivazione passano da qui; aprire una discussione con il mondo della scuola sulla progressione e sulla diversificazione delle carriere; vogliamo definire livelli essenziali di prestazione per la prima infanzia validi su tutto il territorio nazionale; no alle classi pollaio, non più di 24 alunni per classe.
Sicurezza
Nicola Zingaretti: La lotta alla criminalità diffusa, alla criminalità organizzata e al terrorismo deve basarsi non solo sulla necessaria azione repressiva da parte delle Forze dell'ordine - a cui dobbiamo fiducia e gratitudine - ma anche su un processo culturale, civico e sociale che vada a sradicare alla base il substrato su cui poggiano questi fenomeni.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Un euro in sicurezza, un euro in cultura; no alla legittima difesa; continuare a fornire strumenti adeguati a coloro che hanno la responsabilità di proteggerci; Accanto a Industria 4.0 vogliamo implementare un Piano cultura 4.0, con maxi ammortamento per le imprese culturali e creative che investono in innovazione tecnologica.
Maurizio Martina: I cittadini si difendo non dandogli un'arma in mano ma dando loro sicurezza pubblica dentro e fuori le proprie case, le proprie aziende e le proprie attività. Allo stesso tempo, vogliamo continuare a colpire le risorse economiche delle grandi organizzazioni criminali e garantire una sempre più efficace gestione dei beni confiscati.
Mezzogiorno
Nicola Zingaretti: Vanno costruite le condizioni di contesto, in primo luogo, attraverso un grande piano di lotta alla criminalità organizzata, cui accompagnare un programma di investimenti nella mobilità, nel risanamento ambientale, in cultura, istruzione e ricerca. La soglia minima del 34% degli investimenti della Pubblica Amministrazione nel Mezzogiorno va attuata ed estesa. Il credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno ha ottenuto risultati importanti: va riproposto. Bisogna ampliare la dotazione di infrastrutture sociali e l'offerta di servizi pubblici essenziali.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Sviluppo tecnologico e nuove forme di turismo e agricoltura per rivitalizzare zone abbandonate; piano nazionale per le aree rurali contro cambiamenti climatici e per futuro strategico; investimenti in formazione e politiche per l'occupazione contro la mafia; recupero produttivo dei beni confiscati.
Maurizio Martina: È indispensabile proseguire nel sostegno all'attività d'impresa, con strumenti che puntino a compensare gli imprenditori per i maggiori costi dell'operare nel Mezzogiorno: dal credito d'imposta all'esonero contributivo per le nuove assunzioni, dal Patto per il Sud ai contratti di sviluppo, dagli incentivi per i giovani imprenditori alla riserva per le spese della pubblica amministrazione, fino all'istituzione delle Zone economiche speciali, aree ad alta attrattività per gli investimenti grazie a una fiscalità di vantaggio e a procedure semplificate (uno strumento che in altri paesi, come in Polonia, si sta dimostrando vincente).
Sviluppo sostenibile
Nicola Zingaretti: Un New Deal verde per l'Italia; un nuovo Piano di manutenzione del territorio da finanziare con almeno 5 miliardi di euro l'anno per 5 anni; incentivare la produzione di fonti rinnovabili e l'autoproduzione di energia per cittadini, imprese e distretti, puntando a coprire almeno il 35% del consumo totale di energia entro il 2030 e riforma delle tariffe elettriche per favorire l'utilizzo da parte delle famiglie e delle imprese di energia autoprodotta con le rinnovabili; favorire la transizione verso la mobilità elettrica, destinando il 50% degli investimenti in infrastrutture per la mobilità sostenibile nelle città e per il trasporto pubblico collettivo e condiviso promuovendo la realizzazione di colonnine di ricarica per le auto elettriche in aree private, permettendo una detrazione fiscale del 50% delle spese in 10 anni
Roberto Giachetti, Anna Ascani: "Ricorso all'elettrico e al gas naturale dovrà essere incrementato, incoraggiando la ricerca verso tecnologie nuove, come l'idrogeno; la rete elettrica dovrà essere radicalmente ristrutturata favorire il ricorso di massa all'auto elettrica; agevolazioni fiscali per investimenti in risparmio energetico nei grandi palazzi costruiti negli anni '50, '60, '70 e '80 del secolo scorso; Nuovi modelli di mobilità incentrati su mobilità elettrica, biciclette, trasporto pubblico; Meno Rifiuti, più Riuso, più Riciclo; Obiettivo deplastificazione; Limitare consumo di suolo, cultura della demolizione e ristrutturazione; Riforestazione per combattere il surriscaldamento; Agricoltura sostenibile e cura dei territori; Riattivare il progetto "Casa Italia" e l'Unità di Missione sul dissesto idrogeologico.
Maurizio Martina: Cruciale assumere l'obiettivo di zero emissioni di gas serra entro il 2045, lavorando per il taglio delle emissioni del 60% entro il 2030, partendo dalla produzione e dall'uso dell'energia pulita e dall'efficienza energetica; introdurre un sistema di incentivazione fiscale a favore di quei consumi ad alto valore sociale e ambientale, ponendo il tema anche in sede di Unione Europea. Un sistema di incentivazione sul modello della "green social consumption tax", una rimodulazione dell'Iva che tenga conto della responsabilità sociale e ambientale delle filiere produttive.
Pari opportunità
Nicola Zingaretti: "Politiche di genere in tutti i settori produttivi; piena realizzazione delle donne nell'economia e nel lavoro; investimenti contro le disuguaglianze di genere; garantire a tutte le donne la possibilità di scegliere cosa fare delle proprie vite a partire dall'indipendenza economica".
Roberto Giachetti, Anna Ascani: "Condivisione paritaria del lavoro di cura; politiche di conciliazione per le donne; incentivare l'imprenditoria femminile; rafforzare sistema delle quote puntando però al suo superamento; pretendere misure contro il gender gap: a parità di funzioni i salari non possono essere differenti; prevenzione, a partire dall'educazione alla parità sin dalla scuola, e contrasto efficace attraverso interventi tempestivi a tutela delle donne che denunciano le violenze e certezza della pena.
Maurizio Martina: Il primo punto delle politiche di genere è il tema del lavoro. Con le nostre proposte su welfare e lavoro, vogliamo mettere in campo una strategia complessiva sulle pari opportunità che parta da qui. Una delle nostre priorità è quella di portare avanti una lotta senza quartiere alla violenza sulle donne, a partire dal rafforzamento dei centri anti-violenza ovunque sul territorio.
Enti locali
Nicola Zingaretti: Revisione complessiva del Testo unico degli enti locali, con l'obiettivo di stabilizzare l'assetto istituzionale e finanziario dei comuni, delle città metropolitane e delle province.
Roberto Giachetti, Anna Ascani: Lo stop al referendum del 2016 ha interrotto la riforma istituzionale degli enti locali che va comunque completata. Abbiamo le città più antiche e più belle del mondo, non abbiamo nulla da invidiare a nessuno, se investiamo su quelle città e facilitiamo il funzionamento degli enti locali, investiamo sull'intero Paese. Le città sono oggi una chiave indispensabile per portare l'Italia nel futuro che merita. Insieme.
Maurizio Martina: La riforma del Testo unico sugli enti locali è un obiettivo attuale e prioritario, anche perché sono evidenti e urgenti le necessità di revisione e di rilegittimazione, a partire da ciò che richiede la vicenda delle province e delle città metropolitane; necessario affrontare il problema dello status e del trattamento degli amministratori locali, a partire da quelli dei piccoli comuni; superare il regime vessatorio affermatosi e si deve riconoscere il valore che ha l'assolvimento di grandi e impegnative responsabilità.