"Non mi dimetto da presidente dell'Anac". Lo scrive in una nota Raffaele Cantone. Il magistrato, di fronte a ricostruzioni di stampa "alcune delle quali mi attribuiscono concetti fuorvianti - scrive nella nota - e parole che non ho mai pronunciato", conferma di aver presentato domanda al Csm per incarichi direttivi presso le procure della Repubblica di Perugia, Torre Annunziata e Frosinone la settimana scorsa, "dopo una lunga valutazione di carattere squisitamente personale", ma "resta inteso, ovviamente - precisa - che non ho alcuna intenzione di dimettermi da presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, come riportato da alcuni organi di stampa, tanto più che l'esito della deliberazione del Csm non è affatto scontato".
"Sapendo che i tempi del Consiglio superiore della magistratura non sarebbero stati brevi, era mia intenzione informare quanto prima gli esponenti dell'esecutivo con cui più intensa è stata la collaborazione istituzionale in questi mesi", prosegue Cantone, "ieri sera, appena la notizia è divenuta di dominio pubblico, ho chiesto immediatamente appuntamento al presidente del Consiglio e ai ministri dell'Interno e della Giustizia, ai quali esporrò nei prossimi giorni le mie motivazioni".