Oggi più che mai è il giorno di Matteo Salvini che rischia un processo per il caso della nave Diciotti. Questa mattina la giunta delle elezioni e delle immunità del Senato si riunisce per esaminare la richiesta del Tribunale dei Ministri di Catania di procedere contro il ministro dell’Interno per sequestro di persona aggravato per il caso della nave, rimasta per giorni alla deriva con 190 persone a bordo lo scorso agosto.
La palla ai 5 Stelle
L’ago della bilancia la fanno i 5 stelle che fanno parte della giunta e che per il momento non lasciano trapelare nulla. Martedì Salvini ha fatto una virata, affermando di essersi mosso secondo le sue prerogative e di non meritare il processo. A rafforzare la tesi, Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica amministrazione e nota penalista, che spiega che il reato contestato al segretario della Lega di fatto non esiste e che un processo a suo carico durerebbe otto anni, per poi finire con un'assoluzione. Ma il cambio di rotta ha spiazzato i 5 Stelle.
Non a caso, osserva il Corriere della Sera, il Movimento per voce del senatore Emilio Carelli apre a qualsiasi scenario: “Non so più se voteremo sì o no”. A surriscaldare ancora di più il clima - continua il Corriere - “ci si mette poi l’indiscrezione fatta filtrare da alcuni funzionari del Viminale secondo cui sulla nave Diciotti ci sarebbero state infiltrazioni terroristiche”. Intanto Alessandro Di Battista ci ripensa.
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E se domenica chiedeva a Salvini di non servirsi dell’immunità oggi cambia opinione e afferma che “processarlo non è giusto”. Salvo poi assicurare che “io credo proprio che voteremo sì all’autorizzazione a procedere. Sarebbe molto difficile per il movimento votare no, questa è la nostra storia”, riporta La Stampa. A tarda serata l'incontro tra Luigi Di Maio e i senatori pentastellati della Giunta di Palazzo Madama, avvenuto a casa di uno dei senatori stessi, si è chiuso con nulla di fatto.
Conte: “Mia la responsabilità”
Da Nicosia torna Giuseppe Conte che, a vertice euromediterraneo terminato, lancia un segnale di peso sulla questione Diciotti, che coinvolge Matteo Salvini e che vede una certa fibrillazione nella maggioranza a proposito della richiesta di autorizzazione a procedere chiesta per il ministro dell'Interno. "Sono responsabile di questa politica di governo", scandisce il presidente del Consiglio che poi chiarisce senza mezzi termini: "Mi assumo la piena responsabilità politica di ciò che è stato fatto e della vicenda Diciotti".
Sempre a Nicosia Conte ha assicurato che l’Italia ha incassato la disponibilità di cinque paesi (Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta) a prendersi carico dei 47 migranti a bordo della Sea-Watch. Una notizia che Salvini ha commentato così: “Era il nostro obiettivo, vuol dire che la nostra linea paga”.