"In questo momento salverei le persone e le porterei a Marsiglia". Poco prima aveva stracciato in diretta - "è un facsimile", aveva precisato - una banconota di Cfa, oggi citatissima, trasversalmente, come "moneta del neocolonialismo francese". Alessandro Di Battista contiene la foga ma non parla a caso: quando Fabio Fazio gli domanda se non sia meglio aprire i porti italiani per evitare stragi in mare, l'ex deputato M5s punta dritto sull'Eliseo.
"Perché - spiega a Che Tempo Che Fa - sino a che non si creerà, sì, sarà una cosa forte, un incidente, anche diplomatico, nei confronti della Francia, qua succederà sempre che l'Italia sarà lasciata sola ad avere queste responsabilità". Vede, Di Battista, un dibattito "tutto centrato su cosa farà l'Italia" e dunque "clamorosamente sbagliato: occorre sapere e valutare chi ha le responsabilità, fermo restando che le vite umane si salvano come sono state regolarmente salvate in questi anni. La tragedia, immane, dei giorni scorsi è avvenuta negli ultimi 5 anni sotto tutti i governi. Che Letta le voleva far affogare quelle 350 persone? Assolutamente no, come non vogliono farlo Di Maio o Salvini. Ma si tratta di capire quale è la politica giusta affinché i morti in mare diminuiscano e gli africani possano avere il diritto più importante, quello di stare a casa loro".
Di Maio: "La Ue dovrebbe sanzionare la Francia"
L'intervento di Di Battista segue di poche ore quello del capo politico del M5s, Luigi Di Maio, altrettanto duro nei confronti di Parigi: "Quello che sta succedendo nel Mediterraneo è frutto delle azioni di alcuni Paesi, che poi ci fanno pure la morale. Macron prima ci fa la morale e poi continua a finanziarsi il debito pubblico con i soldi con cui sfrutta i Paesi africani". "Se vogliamo continuare a parlare degli effetti continuiamo con la retorica dei morti in mare - aggiunge il vicepremier da Avezzano - che ovviamente sono una tragedia e hanno tutto il mio cordoglio, ma dobbiamo parlare delle cause perché se oggi c'è gente che parte è perché alcuni paesi europei con in testa la Francia non hanno mai smesso di colonizzare l'Africa".
"Ci sono decine di Paesi africani in cui la Francia - dice ancora Di Maio - stampa una propria moneta, il franco delle colonie e con quella moneta si finanzia il debito pubblico francese. Se la Francia non avesse le colonie africane, perché così vanno chiamate, sarebbe la quindicesima forza economica mondiale. Invece è tra le prime grazie a quello che sta combinando in Africa. La Ue dovrebbe sanzionare la Francia e tutti quei paesi che come la Francia stanno impoverendo l'Africa e stanno facendo partire quelle persone, perché il luogo degli Africani e' in Africa non in fondo al Mediterraneo. Se vogliamo fermare le partenze cominciamo ad affrontare questo tema, anche all'Onu e non solo in sede europea, e l'Italia si deve far sentire".
"Sono lacrime ai coccodrillo - dice Di Maio - quelle che sta versando in questo momento una parte dell'Europa che dice: è una grande tragedia. Qui il tema sono gli interessi economici di Paesi europei che oggi stanno facendo il bello e il cattivo tempo nei Paesi africani. Finché non lasceremo l'Africa libera, gli africani partiranno sempre. E il luogo degli africani non è il fondo del Mediterraneo, ma è l'Africa. È lì che devono stare e ci devono stare se li lasciamo in pace".