Rischia di aprirsi un nuovo fronte nella maggioranza. Dopo le tensioni sul decreto Sicurezza, con i 'dissidenti' M5s che continuano ad opporsi al provvedimento e la Lega che non esclude affatto il ricorso alla fiducia, arriva la mossa dei pentastellati a creare possibili ulteriori frizioni con gli alleati di governo: i due relatori al ddl anticorruzione, entrambi M5s, hanno infatti presentato in commissione un emendamento al ddl anticorruzione che riforma la prescrizione e, di fatto, la elimina dopo una sentenza di primo grado. Senza alcuna specificazione riguardo al fatto che la sentenza sia di condanna o di assoluzione.
Insorgono Pd e Forza Italia, ma anche la Lega non nasconde tutte le sue "forti perplessità", scandisce il capogruppo Riccardo Molinari. Non solo. La Lega ha presentato alcuni emendamenti che, se accolti, andrebbero a modificare notevolmente parti dell'impianto portante del ddl. Ma il Guardasigilli minimizza e, anzi, nega le tensioni: non c'è alcun problema, garantisce Alfonso Bonafede. E già i più maliziosi tra le forze di opposizione sentenziano: sarà un do ut des tra il via libera al decreto Sicurezza e quello al ddl anticorruzione, senza scherzetti reciproci o incidenti di percorso.
Annunciata ieri dallo stesso Bonafede, la norma che riscrive gli articoli del codice penale sulla prescrizione arriva nel pomeriggio a Montecitorio - per mano dei relatori però e non del governo - e deflagra come una mina: "La Lega fermi Bonafede sulla prescrizione o sarà complice dell'omicidio del processo penale", afferma Enrico Costa di FI. "Sono preoccupato e sconcertato dal proposito annunciato dal Bonafede", confessa Alfredo Bazoli, capogruppo del Pd in commissione Giustizia.
"Contro la terrificante intenzione di intervenire per il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio porremo in essere una sommossa costituzionale", garantisce l'azzurro Francesco Paolo Sisto. "È un emendamento forcaiolo", taglia corto la capogruppo di FI al Senato, Anna Maria Bernini, linea condivisa dalla omologa alla Camera Mariastella Gelmini. È una norma "che va contro la Costituzione", osserva il dem Stefano Ceccanti.
Alle critiche replica il Guardasigilli: "La riforma della prescrizione è nel contratto di governo". E i 5 stelle fanno quadrato: "È una svolta", esulta Michele Giarrusso. "La prescrizione non sarà più un escamotage per l'impunità", gli fa eco Nicola Morra. Ma l'entusiasmo dei 5 stelle viene gelato dagli alleati: prima il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone, che accoglie l'emendamento tiepidamente, "valuteremo". Poi la scure di Molinari: "L'emendamento "non è stato condiviso a livello di governo. Avvieremo una seria discussione come su tutto il resto del disegno di legge, ma abbiamo forti perplessità", spiega il capogruppo leghista. Ma a domanda diretta Bonafede nega tensioni: "Mal di pancia leghisti? Non mi risultano e non vedo perché ne dovrebbero avere".