Matteo Salvini potrebbe essere il candidato alla presidenza della Commissione Ue dell'intero fronte sovranista europeo: lo ha detto lui stesso in un'intervista a Repubblica, spiegando che gli e' stata fatta la proposta e che lui la sta valutando.
"E' vero, amici di vari Paesi europei me lo stanno chiedendo, me lo stanno proponendo. Fa piacere vedano in me un punto di riferimento per la difesa dei popoli, anche fuori dell'Italia". Salvini non si sbilancia nell'anticipare cosa risponderà ma assicura che sta valutando l'ipotesi: "In questo periodo tra manovra, Europa, migranti, non ho avuto tempo e modo per valutare la proposta. Maggio è ancora lontano. Vediamo, ci penso".
La manovra non cambierà di una virgola, dice ancora Salvini, "ma non si permettano di inviare troike o commissari. La smettano, facciano lavorare il governo degli italiani. Mi appello al buon senso, come Draghi".
E riguardo il sondaggio secondo cui solo il 44 per cento degli italiani oggi voterebbe per restare in Europa dice che per lui non è una sorpresa. "Io immagino per me e per i miei figli un futuro in Europa. Ma non in questa. E se Bruxelles bocciasse davvero la manovra, la percentuale degli euroscettici salirebbe al 70 per cento. Facciano loro".
Sull'alleanza sovranista con i duri euroscettici ammette che "l'Italia finora ha fatto da sola, è vero. Ma qualcosa si muove da qualche tempo. Con gli amici polacchi e ungheresi ho avviato personalmente un dialogo. Stiamo lavorando. Anche sui vincoli contabili".
A Mosca Salvini ha ribadito il proprio 'no' alle sanzioni europee alla Russia. "Prenderemo una posizione forte contro l'embargo che continuiamo a giudicare inutile e dannoso, per Mosca e per le aziende italiane che hanno già perso venti miliardi di euro. Ci opporremo al progetto di Bruxelles di prorogare di fatto sine die le sanzioni a Mosca, con una sorta di rinnovo automatico. Ecco, a questo diremo un no risoluto: lo riteniamo inaccettabile. Ho incontrato la scorsa settimana l'ambasciatore Usa, Lew Eisenberg, al Viminale. E conto di andare a breve a Washington. Ma non cambio opinione sul tema. Lo sanno anche loro"
Dal''osservatorio di Veltroni
Dal fronte opposto, in un'intervista al Corriere della Sera, Walter Veltroni auspica per le europee una lista "aperta con il meglio della società, non divisa tra le correnti Pd" e che "si riparta da precarietà ed ecologia".
"La sinistra è evaporata in una grande nube, dove è infuriata la zuffa autoreferenziale tra chi vuole fare il Macron e chi vorrebbe fare il Corbyn" dice Veltroni che apre a una lista per le europee "aperta, guidata da personalità indipendenti e autonome, che raccolga insieme con il Pd tante energie della società. I capilista non devono essere divisi tra le correnti del Pd, ma scelti nel meglio della società italiana. A Strasburgo andavano Bruno Trentin, Giorgio Napolitano, Elena Paciotti, Giorgio Ruffolo, e qualche anno prima Alberto Moravia e Altiero Spinelli. Apriamo porte e finestre; la gente verrà. La domanda di politica e di sinistra c'è. E l'offerta che manca".
Per quanto riguarda la segreteria Pd, non si sbilancia: "sono anni che non sostengo un candidato. Sostengo un'idea di movimento democratico in Italia, vitale oggi. E credo che questo debba avvenire con una radicale discontinuità e una sincera e inedita unità che persone come Zingaretti, Minniti e Richetti possono insieme garantire".
"Si tornerà al voto"
Veltroni non esclude poi la possibilità di nuove elezioni anticipate in Italia: "hanno promesso tutto a tutti. Salvini sa benissimo che le promesse mirabolanti non si tradurranno in realtà. Non escludo che allora si torni a votare. La Lega cercherà di sfruttare l'onda che le promesse hanno suscitato. E il Pd dovrà decidere con chi coalizzarsi". "Oggi il Pd deve aprire se stesso e cercare alleati: alla sua sinistra, tra gli ecologisti, nel pensiero liberale, nel cattolicesimo democratico".