Un fronte unico sotto la bandiera della "libertà dei popoli" che si presenterà con liste divise e nazionali ma probabilmente con un unico Spitzenkanditat, candidato alla commissione Ue. Matteo Salvini e Marine Le Pen lanciano da Roma la corsa 'sovranista' alle europee di fine maggio.
Il vice premier leghista e il segretario nazionale del Rassemblement national partecipano insieme a un incontro su crescita e lavoro organizzato nella palazzo del sindacato Ugl in via delle Botteghe oscure. E, proprio di fronte alla storica sede del Partito comunista italiano, Salvini e Le Pen si candidano ad accogliere "l'eredità sociale" della sinistra europea, i cui circoli - attacca il 'lumbard' - sono ormai affollati da "banchieri invece che da operai".
I leader dei due più grandi partiti euro-scettici europei puntano ad andare all'incasso a maggio e, se non a raggiungere la "maggioranza" come proclamano, a fare di 'Europa delle nazioni e delle libertà' quantomeno il secondo gruppo a Strasburgo. "I veri nemici dell'Ue sono quei Juncker e Moscovici asserragliati nel bunker di Bruxelles", scandisce Salvini, che, da vice premier, è impegnato da giorni in uno scontro con la commissione Ue sulla "manovra del cambiamento".
Con le europee del prossimo anno, assicura, porteremo a termine il percorso di "amicizia e politica" condiviso da anni con Le Pen (i primi contatti risalgono a fine 2013), che porterà la "rivoluzione del buonsenso" in Europa.
Niente liste comuni, ma volontà di spazzare via i popolari e i socialisti
"Bisogna sostituire l'alleanza Ppe-Pse per introdurre un nostro progetto che vuole radicalmente cambiare il volto di un'Europa che è in difficoltà", gli fa eco l'ex leader del Front national. "Noi siamo contro l'Ue, ma non contro l'Europa che anzi vogliamo salvare". Salvini e Le Pen spiegano che i loro partiti non presenteranno liste comuni alle elezioni, insieme alle altre formazioni che fanno parte del gruppo Enf (l'olandese Partito per la Libertà di Geert Wilders, del Partito della libertà austriaco, del polacco Congresso della nuova destra del belga Interesse fiammingo).
"Ovviamente non può esistere una lista unica" dei sovranisti alle prossime elezioni europee, "ognuno deve portare al Parlamento europeo rappresentanti che siano capaci di difendere i propri interessi", scandisce Le Pen. "Il Fronte della libertà lavorerà per avere un progetto comune e anche, se possibile, candidati comuni nei ruoli più delicati", precisa però il segretario leghista, lasciando intendere che si lavora a costruire una candidatura a commissario Ue. Salvini è anche chiamato a rispondere sul rapporto con 'Fidesz', il partito dell'alleato ungherese Viktor Orban, che a Strasburgo siede pero' insieme ai Popolari.
"Sugli ungheresi decideranno gli ungheresi, non decido io in campo altrui", dice. "So che c'è un congresso del partito popolare a novembre, spero che anche loro scelgano se continuare ad andare a braccetto con la sinistra o tornare alle radici in un'Europa che deve ripartire dai valori e dal diritto al lavoro", aggiunge, in una dichiarazione che appare un'apertura verso il Ppe.
"L'unica esclusione che faccio a priori è con i socialisti, che sono al servizio della speculazione internazionale", conferma. L'incontro si svolge in un clima di manifesta complicità e reciproci complimenti tra i due leader dei sovranisti europei, e prosegue a pranzo, a 'Casa Blevè, elegante ristorante vicino al Senato.