Matteo Salvini ha un piano per portare un candidato dei sovranisti alle elezioni europee di maggio. Secondo La Stampa, il leader della Lega avrebbe già parlato di questa opzione con il premier ungherese Viktor Orban e con i partiti nazionalisti di Svezia e Austria e a margine dell'incontro con Marine Le Pen, in visita a Roma, sebbene abbia smentito che esista un piano per liste comuni per il gruppo Europa delle nazioni e delle libertà, ha riconosciuto di cullare l'idea di "un progetto comune e anche, se possibile, candidati comuni nei ruoli più delicati".
In sostanza si fa più concreta la prospettiva di un fronte comune dei populisti per indicare per la presidenza della Commissione Ue un nome da contrapporre a quello di Popolari e Socialisti Democratici. Alcuni indizi portano verso il Nord Europa, agli svedesi di Jirrunie Akesson, ma non sarà facile trovare un nome comune perché i movimenti radicali anti-europeisti, cresciuti in maniera esponenziale nei singoli Paesi, non fanno parte di un'unica famiglia politica. Hanno però il comune interesse a ribaltare gli equilibri di Bruxelles, modificare i trattati e imporre una logica nazionalista.
Niente liste comuni
Salvini ha esortato i Popolari europee a lasciare l'abbraccio con i socialisti. "Io sono autonomista e sovranista non posso imporre una lista comune in Paesi diversi", ha affermato il ministro dell'Interno durante l'incontro con Marine Le Pen. "Ognuno celebrerà le proprie vittorie e ci troveremo a Bruxelles. L'unica esclusione che faccio a priori è con i socialisti. Gli ungheresi decideranno. So che c'è un congresso del Ppe a novembre spero che anche loro scelgano" di non "continuare ad andare a braccetto con la sinistra".
Per Salvini l'appuntamento di maggio rappresenta la "fine di un percorso della rivoluzione del buonsenso che inevitabilmente" sta coinvolgendo "tutta l'Europa" e che servirà a scardinare "i nemici dell'Europa sono coloro che sono asserragliati nei bunker di Bruxelles" come "Juncker e Moscovici", ovvero "colori che hanno portato precarietà e si rifiutano di mollare la poltrona".
Cosa ha detto Marine Le Pen
Contro il presidente della Commissione Ue e il commissario agli Affari economici si è scagliata anche la Le Pen, sostenendo che il modello economico Ue è "totalmente perverso",che "Usa Cina e India lo stanno abbandonando invece Juncker e Moscovici premono per accelerarlo". "Il mondialismo selvaggio è come un ristorante: l'ultimo che esce paga il conto e io non voglio che sia l'Europa a pagare. E' facile rovesciare il mondialismo: basta partire da popoli, sicurezza, identità e prosperità, per riuscire a sostituire il ruolo esclusivamente autoritario che esercita l'Ue. Bisogna sostituire l'alleanza Ppe-Pse per introdurre un nostro progetto che vuole radicalmente cambiare il volto di un'Europa che è in difficoltà. Noi siamo contro l'Ue ma non contro l'Europa che anzi vogliamo salvare".