"Lungi da me porre il problema del nome di questo partito. A soggetto politico corrisponde nome e io voglio fare il segretario del Partito Democratico". Nicola Zingaretti alla Convention di Area Dem a Cortona, lancia una volta per tutte la sua corsa alla poltrona più alta del Nazareno. "Questo ho detto, il resto sono caricature. Dobbiamo rispettarci perché ci vorrà molto coraggio, molta passione, dovremmo combattere le fake news degli avversari e combatterle uniti. Non ci affidiamo all'idea che la Storia sia già scritta. È dura, durissima, ma il domani appartiene a chi ha il coraggio di inventarlo, cioè a noi", ha aggiunto, salutato da un lungo applauso.
"Non voglio allearmi con i Cinque Stelle"
"È evidente che non voglio allearmi con i Cinque Stelle. Io i Cinque Stelle li ho sconfitti due volte", ha detto ancora il governatore del Lazio, "ho combattuto per difendere la nostra comunità, per difendere Renzi e Calenda. Dobbiamo combattere per difendere la nostra credibilità. Costruendo una agenda per ridare speranza. Noi abbiamo salvato l'Italia, non va rinnegato. ma è crollata la quantità di ricchezza prodotta e sono aumentate le diseguaglianze nel nostro paese come mai nel dopoguerra. L'aumento delle diseguaglianze è l'aumento della forbice tra chi ha e chi non ha e ha riguardato ogni aspetto della vita quotidiana delle nostre famiglie, dalla difficoltà all'accesso alle cure fino al lavoro. Questo abbiamo sottovalutato e questo tema ha radici antiche".
"L'esito del congresso, prima dei nomi e dei leader, deve essere un confronto sulla capacità di mettere in campo una proposta che ci renda credibili", ha proseguito Zingaretti, "dobbiamo cambiare per essere più credibili, mettendo in campo tre innovazioni: lavorare subito e insieme su una nuova, chiara, diversa collocazione economica e sociale del nostro riformismo che metta insieme il valore della persona, mettendo insieme le parole crescita ed equità, produzione di ricchezza e sua redistribuzione".
"Rischi enormi per la democrazia"
"Abbiamo vissuto in questo decennio l'accompagnamento dei processi di globalizzazione che hanno portato la solitudine percepita dalle persone. E quando la politica non risolve i problemi di solitudine delle persone, l'anti politica brandisce quelle paure contro la stessa democrazia", ha detto ancora Zingaretti, "i rischi per la democrazia italiana sono enormi perché su questo governo c'è enorme aspettativa e insieme c'è assoluta incapacità a fare fronte a queste aspettative. Questa assoluta incapacità è palese perché, per prima cosa, il contratto di governo è irrealizzabile, crea illusioni non speranze. dentro quel contratto ci sono idee diverse per affrontare il problema. In secondo luogo Salvini non vuole applicare il contratto ma realizzare il suo programma politico. Questa indecisione sta portando l'Italia al default ma fallito questo governo, sbaglia chi pensa che si tornerà a guardare a noi. Dopo Weimar non è rinata la democrazia. Dobbiamo guardare il film e capire perché si va in bermuda a guardare il gran Premio di Formula Uno".