"Il decreto Dignità non è né di destra né di sinistra. Definiamolo populista"
In un'intervista al Corriere della Sera Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, difende il decreto e promette a breve pace fiscale e flat tax
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, tra i massimi esponenti della Lega, intervistato dal Corriere della sera difende il decreto Dignità e promette fax tax e pace fiscale, che “arriveranno, in modo equilibrato e nel rispetto del contratto di governo”
“Noi abbiamo preso un provvedimento che risponde ad una sensibilità sempre più diffusa - ha detto Giorgetti-. Non credo ci siano dubbi sul fatto che certe regole e imposizioni che arrivano dalla globalizzazione non sono più accettate dalle persone. E’ legittimo che la gente aspiri a una visione un po' più stabile dell'esistenza. Ma definire questo come "di sinistra" a me pare assai riduttivo".
Giorgetti definisce questo provvedimento “populista”, rifiutando di vederci un’anima di sinistra o di destra. Anche se “le norme contro la delocalizzazione sono tese a difendere l’interesse nazionale” e quindi potrebbero essere definite “di destra”. Ma, al di là di tutto, per Giorgetti
“Quello che conta è la discontinuità nel modo in cui questi conti vengono tenuti. Come ha più volte ribadito Tra, noi puntiamo sugli investimenti e sul liberare le imprese da lacci e lacciuoli.
Con il Movimento 5 stelle il sottosegretario ribadisce massima sintonia:
“Noi non litighiamo. E agli italiani questa formula che abbiamo trovato piace […] Io a Pontida ho detto che noi non abbiamo più una opposizione tra la gente, ma soltanto da parte dei poteri forti. Credo sia per questo che l’opposizione fa fatica: perché noi stiamo facendo quello che le persone ci chiedono, anche molte di quelle che il 4 marzo non ci avevano votato”.