Esercizio di realismo, in una trattativa difficile, nell'ambito della quale si dovranno difendere gli interessi dell'Italia ma all'interno degli interessi europei: è questo il consiglio affidato da Sergio Mattarella a Giuseppe Conte e alla folta delegazione di ministri ricevuti al Colle in vista del delicato consiglio europeo che si apre domani a Bruxelles. Oltre al presidente del Consiglio, al pranzo hanno partecipato i vice premier, Matteo Salvini e Luigi di Maio, e i ministri Enzo Moavero Milanesi, Giovanni Tria, Elisabetta Trenta e Paolo Savona, insieme al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.
Nel primo incontro dal giorno del giuramento, il clima tra il presidente della Repubblica e la squadra di governo viene descritto come tranquillo e improntato alla concretezza e l'atteggiamento di tutti i ministri definito assolutamente istituzionale. Nel corso del pranzo, che si tiene di prassi alla vigilia di vertici così importanti, gli argomenti al centro della discussione sono stati quelli che saranno sul tavolo del vertice Ue: migranti, bilancio comunitario, banche, tassazione dei giganti del web e difesa comune. Stando a quanto viene riferito, Salvini ha a lungo relazionato del viaggio in Libia di lunedì scorso. "Nel governo c'è piena condivisione del lavoro che stiamo facendo, da Mattarella non ho ricevuto nessuna perplessità sul nostro operato", ha poi sostenuto il ministro dell'Interno, parlando coi cronisti al Senato.
La linea affidata dal presidente della Repubblica al premier Conte - viene spiegato - è di proseguire nella difesa degli interessi italiani all'interno degli interessi europei. Mentre non si è parlato della possibilità che l'Italia eserciti veto nell'ambito della trattativa complessiva che si apre domani. La linea italiana è stata concordata in modo sostanzialmente unanime e senza grosse divergenze. Del resto - si sottolinea - la richiesta di una riforma del Trattato di Dublino sulle regole per chi chiede asilo è da anni stata stata avanzata dallo stesso capo dello Stato, che da sempre ha fatto presente agli alleati europei che le coste italiane devono essere considerate una frontiera d'Europa, che l'unione deve avere una gestione collegiale del fenomeno è che si deve essere rigorosi sui ricollocamenti. Parole simili sono state pronunciate anche oggi da Conte alla Camera.
Conte: "in Europa con una sola voce, ferma e risoluta"
Il governo italiano "in Europa parla con una voce sola ferma e risoluta", ha garantito il premier, che, riferendo a Montecitorio in vista del consiglio europeo di domani e dopodomani, ha insistito sulla necessità di "superare l'inadeguato trattato di Dublino". L'impostazione che propone il governo italiano in vista del summit europeo di domani è sempre la stesso: "Le coste italiane sono coste europee, il criterio del Paese di primo arrivo va rivisto e superato". Conte ha anche parlato di sanzioni alla Russia. "Non ci dovrà essere nulla di automatico nel rinnovo delle sanzioni dell'Unione alla Russia", ha affermato. "Occorre molta cautela, le sanzioni sono un mezzo non un fine". Ha inoltre chiesto all'Ue di mandare un segnale sul fronte economico e dei conti pubblici. E dedicato un passaggio ai giganti del web: "L'attuale assetto Ue non garantisce una tassazione equa, soprattutto per le industrie del web: vogliamo tassare i profitti generati negli Stati membri ridistribuendoli nelle comunità che hanno contribuito a generarli".
Le vere difficoltà non arriverebbero da Francia e Germania
Nel corso del pranzo al Quirinale, Mattarella ha riconosciuto che quello che attende a Bruxelles è un impegno difficile: da affrontare con realismo, nell'interesse del Paese all'interno del più ampio interesse europeo. L'analisi compiuta è che le vere difficoltà potrebbero arrivare non tanto dalla posizione di Francia e Germania quanto da una possibile saldatura tra i Paesi baltici e quelli scandinavi, a partire dal tema del bilancio comunitario, oltre che ovviamente da quello dei migranti.
E Salvini parla alla Cnn
Ma le 'frizioni' con la Francia rimangono, malgrado la cena tra Conte e Emmanuel Macron, e anche ieri Salvini non ha rinuncia ad alimentarle. "Ognuno va a cena con chi gli pare, il premier ha fatto bene", ha risposto il titolare del Viminale ai cronisti che gli chiedevano conto della cena Conte-Macron a Roma. "Macron fa il matto perché è al minimo della popolarità nel suo Paese", ha poi attaccato. "Accarezza il Papa... È la prima volta che vedo accarezzare il Papa, non commento". "Aspetto con fiducia" il consiglio europeo di domani, ha assicurato, "il presidente Conte ha le idee chiare e finalmente l'Italia va a sottoporre le sue proposte e non a commentare quelle di altri, è un cambiamento radicale". "Gli altri Paesi europei devono fare di più per aiutare sui migranti, e l'Europa deve fare accordi con i Paesi da dove queste persone arrivano, un piano meno costoso che ricevere i migranti nei centri in Europa", ha poi detto, intervistato dalla 'Cnn'.