Dopo due anni da sindaco, Virginia Raggi ha detto la sua sull'incurabilità di Roma
Dopo due anni da sindaco, Virginia Raggi ha detto la sua sull'incurabilità di Roma

Dopo due anni da sindaco, Virginia Raggi ha detto la sua sull'incurabilità di Roma

Dopo due anni da sindaco, Virginia Raggi ha detto la sua sull'incurabilità di Roma
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Come ha risposto la Raggi, punto per punto

Tutti i giorni vivo sulla mia pelle quanto descritto da lei e soffro. Lei dice che sorrido, come fossi indifferente. Si sbaglia, si sbaglia di grosso. I problemi di Roma li sento talmente miei che non passa ora del giorno e della notte che non impegni per trovare soluzioni. Il mio è un sorriso di non rassegnazione e di sfida. Io non mi arrendo ma reagisco.
Le fornisco un dato. Quelli che ci hanno preceduto hanno scavato un buco da 13 miliardi che paga anche lei ogni giorno con la mancanza di servizi al cittadino. Penso a un autobus che ritarda, agli asili che non sono costruiti, ai mezzi pubblici vecchi di 18 anni. Mi spiego meglio. I “capaci” andavano al ristorante, invitavano addirittura i loro amici a sbafo e al momento del conto dicevano: paga quello che viene dopo”.
Se credono di di ridurmi al silenzio con la filastrocca che non devo parlare del passato, si sbagliano. Non faccio sconti a nessuno. Quando sono andata all’inaugurazione della Nuvola all’Eur volevano che sorvolassi sugli oltre 400 milioni spesi per realizzarla. Invece ho detto quello che tutti i romani pensavano: un’opera con costi ingiustificabili. I “capaci” non la presero bene e mi fischiarono. Qualche mese dopo la Corte dei Conti mi ha dato ragione”.
Per rimediare alla mancanza di manutenzione degli ultimi decenni sono necessari almeno 250 milioni di euro all’anno per i prossimi cinque anni. A bilancio noi ne abbiamo 30 ogni anno perché il Comune di Roma può permettersi solo questo per colpa dei “capaci” di prima.
Abbiamo invertito la rotta riducendo di 200 milioni il debito. Abbiamo chiuso due bilanci senza creare nuovi buchi. Significa che i nostri figli non dovranno pagare al posto nostro.
Faccio parlare ancora i numeri. Abbiamo ereditato un’azienda, l’Atac, reduce dallo scandalo di parentopoli e con un 1 miliardo e 300 milioni di debiti. Appena arrivato abbiamo trovato 900 bus marcianti su 2000. Pezzi di ricambio paga il doppio del prezzo di mercato. Abbiamo licenziato gli assunti di parentopoli, rimesso ordine nell’acquisto dei pezzi, abbiamo sbloccato l’acquisto di 150 autobus nuovi e ne abbiamo acquistati altri 15 con i fondi del giubileo. Abbiamo messo in strada 45 filobus nuovi che giacevano in un deposito. Abbiamo stanziato 167 milioni per l’acquisto di altri 600.
Lei scrive che “Roma pare incurabile”. Non lo è. Roma sta ripartendo. Da quando mi sono insediata ho subito attacchi mediatici incredibili ma, anche in questo, ho cercato di trovare un aspetto positivo: non si è mai parlato così tanto di Roma e dei suoi problemi. Così facendo si è creata una coscienza civica che alla mia città mancava”.
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