Far ripartire il tentativo di un governo giallo-blu. Luigi Di Maio rilancia: "La maggioranza c'è, si riparta dalla volontà del popolo". L'offerta è quella di riproporre uno schema - c'è chi dice con Conte, altre fonti parlano di un esponente di centrodestra - che preveda l'asse M5s-Lega. Per chiudere all'esecutivo Cottarelli che stando ai numeri potrebbe non ottenere alcun voto al momento della fiducia in Parlamento. Una delle ipotesi è quella del passo indietro di Savona, ma Salvini anche oggi ha insistito sul nome dell'economista, "lo riproporrò quando sarò al governo", ha spiegato.
In una giornata di colpi di scena, trattative riaperte, richieste di voto già a fine luglio e il premier incaricato Carlo Cottarelli che a sorpresa non scioglie la riserva ma rinvia tutto a domani, arrivano in serata le parole di Luigi Di Maio a sparigliare un quadro confuso e dagli esiti ormai incerti. Il leader pentastellato, da Napoli, rilancia la proposta di ripartire da dove tutto si era interrotto: un governo targato Lega e 5 stelle. A cui, sempre con un colpo di scena, si aggiungerebbe anche Giorgia Meloni, che rivolge un appello a Sergio Mattarella affinchè dia l'incarico o al centrodestra oppure ai giallo-verdi sostenuti, questa volta, anche da FdI.
#Salvini: non possiamo avere governo fantasma che magari aumenta l’iva e poi se ne va indisturbato. #dimartedì
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 29 maggio 2018
Al momento il leader del Carroccio non sarebbe propenso a considerare la proposta dell'ex vice presidente della Camera ma la strada sarebbe quella di far partire il governo tecnico di Cottarelli in modo che si arrivi a sterilizzare l'aumento dell'Iva e si arrivi al voto a metà settembre. Non ad agosto, "non vorrei rompere le scatole agli italiani", ha sottolineato Salvini.
Vero è, però, che nel pomeriggio Salvini e Di Maio, presente anche il braccio destro del leader leghista Giorgetti, si sono visti e c'è chi non esclude che l'uscita a sorpresa del capo politico dei 5 stelle sia stata studiata e concordata, assieme alla richiesta di far partire le commissioni parlamentari per avviare un lavoro sui singoli provvedimenti del Contratto.
E c'e' anche chi fa notare la presenza oggi di Giuseppe Conte nei pressi di Montecitorio. Insomma, anche se dalla Lega non esce un solo commento ufficiale, fonti parlamentari spiegano che di fronte a un'apertura istituzionale, non si tirerebbe affatto indietro. Non sono passate inosservate le parole di Salvini di oggi pomeriggio, quando in una diretta Facebook ha spiegato di essere pronto a ricevere una telefonata. Tanto che si sono iniziate a rincorrere voci su un possibile incarico proprio al leader leghista. Rumors che però non trovano alcuna conferma.
#Salvini: nel contratto a cui abbiamo lavorato NON c’è scritto da nessuna parte che saremmo usciti dall’Euro. Avrei voluto andare in Europa per fare gli interessi degli ITALIANI. #dimartedì pic.twitter.com/atQkOiV7X7
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 29 maggio 2018
C'è chi parla anche di un contatto tra il premier incaricato e i leader di M5s e Lega che avrebbero deciso di abbassare i toni nei confronti del Quirinale anche per evitare - su sollecitazione dell'ex commissario della Spending review - ulteriori speculazioni sui mercati. In ogni caso i contrasti emersi tra Salvini e Di Maio - sia sul 'timing' del voto (con il secondo che in un primo momento aveva detto sì all'accelerazione) che sul tema dell'impeachment - si sarebbero appianati.
Di Maio: "Impeachmente non più sul tavolo. Voto subito, pronti a collaborare con Mattarella" https://t.co/s108bAqIaU via @repubblica
— Ezio Mauro (@eziomauro) 29 maggio 2018
L'obiettivo è ora far partire le commissioni. "Dobbiamo approvare il Def", ha spiegato questa mattina Giorgetti ai leghisti. Ma tra le forze politiche si continua a discutere della possibilità di arrivare alle elezioni anticipate a fine luglio, il 29. Lo propone soprattutto il Pd che non vuole essere nel mirino del Carroccio e ha deciso per questo motivo di astenersi sulla fiducia al governo Cottarelli. Domani l'ex commissario alla spendig review che oggi ha dovuto - secondo quanto trapelato da fonti parlamentari - far fronte a numerose rinunce di figure di primo piano che avrebbero dovuto entrare al governo - si presenterà al Colle per incontrare il presidente della Repubblica.
Dell'ipotesi di un nuovo tentativo di governo giallo-blu scrive anche La Stampa: quello che sappiamo finora è che diversi parlamentari leghisti e grillini sono stati preallartati, Luigi Di Maio ha annullato gli appuntamenti televisivi di oggi e di domani mattina, Cottarelli ha dilatato i tempi per la presentazione della lista dei ministri, l’impeachment del M5S contro Mattarella è ormai avviato al tramonto («Per quanto riguarda l’impeachment prendo atto che Salvini non lo vuole fare e ne risponderà lui come cuor di leone ma purtroppo non è più sul tavolo perché Salvini non lo vuole fare e ci vuole la maggioranza» ha detto Di Maio al suo arrivo a Napoli per un appuntamento in piazza rispondendo ai cronisti).
Resta il nodo del ministro dell’Economia. I 5 Stelle hanno fatto sapere che non si opporranno a un passo indietro di Paolo Savona. Ma è una decisione che spetta alla Lega e che deve prendere Matteo Salvini assieme all’economista. Il capo del Carroccio però appare granitico: su Savona non si cede. Secondo i 5 Stelle, a questo punto, se il professore non si sacrificherà, l’unica mediazione è possibile è l’affiancamento di Savona con altri ministri di peso e due sottosegretari. (Leggi qui il servizio integrale)