Quattro voti in più al Senato che potrebbero aumentare di altri tre blindando la maggioranza giallo-verde. Una squadra di governo tutta politica da sottoporre al Capo dello Stato; la promessa che tutte le vittime dei crack bancari saranno risarcite e un faccia a faccia con il numero uno di Bankitalia. Ma anche nessuna 'bordata' pubblica davanti alle telecamere da parte di Silvio Berlusconi, che però parla fitto per una decina di minuti con Matteo Salvini per poi riunire lo stato maggiore di Forza Italia a palazzo Grazioli. È il bilancio delle consultazioni svolte per tutta la giornata dal premier incaricato Giuseppe Conte, che chiude il giro di colloqui incontrando alla Camera una delegazione di risparmiatori che "hanno sofferto per il default di alcune banche: queste persone hanno il diritto di essere ascoltate dalle istituzioni", scandisce il professore di diritto e avvocato, ricordando che "chiedono il rispetto dei loro diritti e che il loro risparmio venga tutelato, essendo frutto spesso di sacrifici. Questa tutela sarà uno dei principali impegni di questo governo", garantisce, assicurando poi che "chi ha subito truffe o raggiri sarà risarcito".
Sulla squadra di governo è ancora partita aperta
Subito dopo, Conte annuncia che domani vedrà il governatore di Bankitalia. Ma nel giorno degli incontri definiti "utili" con le forze politiche, scoppia una nuova tensione tra il Colle e i partiti che compongono la maggioranza. Al centro ancora la squadra di governo e alcuni nomi da indicare in dicasteri delicati, tra cui l'economista Paolo Savona al Mef, sul quale la Lega non cede e M5s ne condivide la battaglia. E che i nodi siano ancora lungi dall'essere sciolti lo conferma il nuovo vertice tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che però non dà frutti, tanto che domani ci sarà un nuovo giro di incontri per poi culminare con il vertice a tre (Di Maio, Salvini e Conte) prima che il premier incaricato torni da Mattarella con la lista dei ministri. Lista che non dovrebbe vedere la luce prima di sabato mattina, visto che lo stesso giurista annuncia: "Per quel che riguarda i tempi della formazione del governo, dedicherò l'intera giornata di domani a elaborare una proposta da sottoporre al presidente della Repubblica". E si ipotizza che il giuramento del governo possa slittare a domenica. Ma un'indicazione precisa Conte la offre e, in un certo senso, blinda la sua futura squadra da critiche sulla terzietà e estraneità alla politica: "I ministri che proporrò saranno tutti politici, così come il sottoscritto, saranno persone che condividono obiettivi e programmi del governo del cambiamento".
Cosa si sono detti Salvini e Berlusconi?
Il punto di partenza e da cui non si prescinde è sempre il contratto sottoscritto da Di Maio e Salvini, tanto che tutte le delegazioni riferiscono che il premier incaricato durante i colloqui ha ben in vista sulla scrivania il dossier con i 30 punti programmatici. Ed è su quei punti che Conte conquista due senatori ex grillini e due del Mise e mette un'ipoteca sulla fiducia da parte di tre del gruppo Autonomie, facendo crescere la maggioranza a palazzo Madama a 171 (contro i 167 iniziali). Restano invece saldamente all'opposizione Pd ("sarà seria e alternativa", spiega Martina, che avverte: "Non si governa il Paese con le dirette facebook"), FdI (anche se Giorgia Meloni assicura che i suoi voti ci saranno quando il governo presenterà misure di centrodestra, come la flat tax) e Forza Italia, anche se Berlusconi non pronuncia una sola parola e lascia a un comunicato mattutino il compito di confermare che gli azzurri non voteranno la fiducia (posizione ribadita in serata). A Berlusconi, secondo quanto si apprende, sarebbe comunque piaciuto il lato umano del Presidente del Consiglio incaricato Conte.
Ma scoppia un piccolo 'giallo', quando il Cavaliere, dopo aver visto Conte, si ferma a parlare con Salvini ma non con la stampa. C'è chi riferisce di un piccolissimo incidente casalingo avvenuto prima di recarsi a Montecitorio che lo avrebbe indotto a non presentarsi davanti alle telecamere. Chi invece spiega la decisione di non parlare come la volontà di non lanciare l'affondo preferendo invece sospendere il giudizio in attesa di conoscere i nomi dei ministri. E Salvini chiede a Berlusconi e Meloni di fidarsi: "Sapremo convincere e conquistare, non con i posti ma con i progetti, anche gli amici del centrodestra".