Si è concluso in un nulla di fatto il vertice del centrodestra convocato domenica sera alla vigilia del terzo e ultimo giro di consultazioni al Quirinale. I leader dei tre partiti della coalizione hanno deciso di rivedersi stamattina presto prima di salire al Colle. In ballo c'è la tenuta dell'alleanza, davanti alle differenti posizioni manifestate anche negli ultimi giorni. Matteo Salvini avrebbe ribadito anche a Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni l'apprezzamento fatto trapelare in giornata per le dichiarazioni di Luigi Di Maio che, dopo settimane di trattativa, ha fatto l'atteso passo indietro rispetto le sue ambizioni sulla premiership e ha tenuto aperta la porta di un governo politico con la Lega.
Un'ipotesi, quest'ultima, per la quale il segretario leghista non avrebbe nascosto di propendere ma che ha come conditio sine qua non - posta dai pentastellati - che Forza Italia stia fuori dall'esecutivo o al massimo dia un appoggio esterno. Eventualità che Berlusconi ha ribadito di osteggiare. Salvini avrebbe poi anche confermato il suo 'no' a un governo del presidente, spiegando che per la Lega l'unica alternativa al governo coi 5 stelle sarebbe tornare a votare.
Le tesi del leghista non avrebbero però ancora convinto il presidente di Forza Italia, scettico rispetto all'ipotesi di dare il via libera a un governo coi 5 stelle e contrario ad andare al voto. Nel campo azzurro si sarebbero, invece, abbassate negli ultimi giorni le quotazioni sull'ipotesi di un governo del presidente: scenario che Berlusconi non avrebbe osteggiato fin dal 5 marzo. Ma che avrebbe perso consensi nel momento in cui il leader leghista ha confermato la sua contrarietà e quindi un'eventuale adesione di FI avrebbe comportato una spaccatura del centrodestra.
La linea espressa da Meloni, fin dall'inizio delle trattative, è quella di chiedere un incarico di governo per una figura indicata dal centrodestra che parta dal programma della coalizione.
Berlusconi e Salvini hanno fatto il viaggio insieme, sull'aereo del presidente di Forza Italia, che li ha portati in serata da Milano a Roma, accompagnati da Giancarlo Giorgetti e Licia Ronzulli. Poco dopo l'atterraggio, e quindi prima del vertice, il leader leghista si sarebbe sentito con Luigi Di Maio. Forza Italia è arrivata all'appuntamento con un atteggiamento un po' diffidente nei confronti di Salvini, dovuto al timore che la mossa di Di Maio fosse concordata con il segretario leghista; parte di un piano a tappe architettato dai due giovani leader. Ma durante l'incontro di domenica, Salvini avrebbe cercato di mostrarsi disponibile alla ricerca della migliore soluzione possibile per la tenuta della coalizione. Infine la decisione di rinviare tutto a un tentativo 'last minute' lunedì prima di salire al Colle.