Alberto Lucarelli è professore di Diritto Costituzionale a Napoli, estensore con Ugo Mattei del referendum sull'acqua del 2011 e assessore nella fase iniziale della giunta De Magistris. Ma, soprattutto. è il mentore del nuovo presidente della Camera, il grillino Roberto Fico. E' lui che ha ispirato e sostenuto sul piano giuridico l'azione sui beni comuni e sulla democrazia partecipativa. E riguardo il suo pupillo assicura: "è uno veramente di sinistra e non andrà mai con la Lega".
Fico e Lucarelli, racconta il costituzionalista a La Stampa, si sono conosciuti a Napoli nel 2005, ai tempi delle Assise di Palazzo Marigliano con Gerardo Marotta per parlare di acqua, rifiuti, beni comuni. "Siamo sempre rimasti in contatto, lui veniva spesso a trovarmi all'università per consigli sui quei temi" racconta Lucarelli, "è uno coerente, determinato, coraggioso. Realmente di sinistra".
Che vuol dire essere di sinistra
Già, di sinistra., Ma che vuol dire per un grillino essere di sinistra? "Che pone al centro della sua azione politica la relazione tra giustizia sociale e tutela dell'ambiente e del territorio, secondo le logiche di democrazia partecipativa più fedeli al concetto di sovranità popolare" spiega il costituzionalista che ora spera che questi temi "siano finalmente portati nell'agenda parlamentare". E tra le cose che gli ha suggerito, dopo l'elezione, ci sono: fronteggiare la direttiva Bolkenstein dell'Ue per evitare la svendita e la privatizzazione delle spiagge e delle coste e a rilanciare i lavori interrotti della commissione Rodotà sui beni comuni.
Oltre a riproporre il vincolo costituzionale di mandato per i parlamentari per "scongiurare quel mercato delle vacche delle ultime legislature e i passaggi di casacca hanno costituito uno dei maggiori tradimenti della volontà popolare".
Nessun problema, poi, per Lucarelli a definire 'populista' M5s: "E' un movimento che si relaziona direttamente al popolo, presenta caratteri del populismo".
I 5 punti fondamentali
Secondo il mentore di Fico, a questo punto M5s dovrebbe "mettere sul tavolo cinque punti fondamentali su politica internazionale, economia, lavoro, Europa e ambiente, cercando un'alleanza con le forze democratiche del Paese, non solo con il Pd". Esclusa un'alleanza con la Lega che non sarebbe "in linea con la cultura politica di Fico" il cui "pensiero democratico" è "ispirato ai principi dell'inclusività e dell'accoglienza".