È ancora caos nel Movimento 5 Stelle dopo la vicenda dei mancati rimborsi e gli ultimi addii: dopo David Borrelli, tra i fondatori di Rousseau e ai vertici dei pentastellati in Europa, ieri ha lasciato anche un'altra eurodeputata, Giulia Moi.
Scoppia poi un secondo caso massoneria: secondo Il Foglio ci sarebbe un altro massone tra i candidati del M5s, dopo la vicenda di Catello Vitiello in Campania.
Nome, cognome e data di nascita, stando a quanto risulta al quotidiano, "corrispondono con quelli registrati negli elenchi del Grande Oriente d'Italia: Piero Landi, 7 aprile 1972, candidato del partito cofondato da Grillo e Casaleggio nel collegio uninominale della Camera a Lucca e originario della Garfagnana, iscritto alla loggia Francesco Burlamacchi, 'in sonno' dallo scorso 5 febbraio".
E comunque Landi è stato a sua volta cacciato da M5S, per iniziativa dei vertici del Movimento. Intanto, Davide Casaleggio rinnova i soci della piattaforma: "Entrano come nuovi soci Pietro Dettori ed Enrica Sabatini che affiancheranno me e Massimo Bugani nel perseguimento degli scopi dell'Associazione", annuncia il figlio del cofondatore del Movimento.
E torna a farsi sentire l'altro fondatore, Beppe Grillo, che però non ha certezze sulla vittoria dei 5 Stelle: "Non so chi vince, perchè non ci sono più sensi morali. Abbiamo perso qualsiasi faro di moralità in questo Paese", afferma, "e se non ci sono sensi morali tornano sempre gli stessi. È più comodo. Arrivano da queste tombe mezze aperte, escono fuori e sono lì, ce li ritroviamo lì. Insomma, "perchè non dovrebbero votare Berlusconi? Abbassa le tasse, toglie tutti gli inghippi sull'edilizia, l'Irpef, le tasse sull'automobile, sulla casa. Toglie un sacco di cose, per tutti. Perchè non dovrebbero votarlo?", chiosa.
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Ai 5 Stelle, però, potrebbe guardare Leu per dar vita a un governo insieme. Ad aprire a tale possibilità è lo stesso Pietro Grasso: "Se ci dovessero essere le condizioni per cui le loro proposte corrispondono ai nostri valori e principi, perchè non potremmo sostenerle?". Nonostante il Movimento guidato da Luigi Di Maio sia "ondivago", ha spiegato Grasso, "non ci sono pregiudiziali, quelle le abbiamo solo nei confronti della destra". Per Laura Boldrini, tuttavia, al candidato premier pentastellato "hanno ritirato la patente dell'onestà". Dichiarazione che alcuni leggono come una frenata sull'apertura fatta da Grasso.