Il sistema informatico fiore all’occhiello del Movimento 5 Stelle potrebbe non essere ancora sicuro: mercoledì sera l’hacker “cattivo” Rogue0, responsabile già lo scorso settembre di una violazione della piattaforma utilizzata dai grillini per la scelta dei propri candidati, ha preso possesso dell’account di Davide Casaleggio per pubblicare un post sul sito del partito, nel quale rivela numero di telefono, estremi della patente e password del patron del movimento.
Il messaggio, pubblicato con il titolo “Preso l'hacker di Rousseau, adesso tocca ai mandanti”, rivela che il responsabile dell’intrusione alla piattaforma è lo stesso Rogue0, che scagiona parzialmente Evariste Galois, l’hacker buono che aveva allertato la Casaleggio delle falle sulla piattaforma Rousseau, ma che ora risulta iscritto nel registro degli indagati per Accesso abusivo a sistema informatico.
Il ritorno
Martedì sera Rogue0 è tornato, pubblicando un post dall’account di Davide Casaleggio e dimostrando che dai sistemi del movimento non se ne era mai andato. Raggiunto via chat, ha spiegato ad Agi: “Sono convinti di aver preso l’esecutore materiale. Con tutta questa incompetenza, che non so come definire, è meglio che stiano fuori dalla rete”. La decisione dell’hacker di manifestarsi proprio dopo che il suo omologo white-hat - in gergo, hacker buono - è stato identificato dimostra che lo studente di matematica originario di Portogruaro individuato come il responsabile sarebbe solo una vittima e non l’hacker cattivo che ha violato e diffuso i dati di alcuni iscritti al movimento.
Nel breve messaggio postato da Rogue0, oltre ai dati sensibili di Casaleggio, il pirata informatico indica proprio i vertici Grillo, Di Maio e Casaleggio quali mandanti dell’attacco: “Le loro dichiarazioni su mandanti ed eventuali finanziatori sono ridicole, senza considerare poi che si definiscono il partito della rete”. Una fonte accreditata interna al movimento ha confermato ad Agi che l’account di cui Rogue0 ha preso possesso è effettivamente quello di Davide Casaleggio, e che i dati pubblicati sono autentici. Secondo quanto riferito, quando i vertici del M5s hanno appreso dell’identificazione di Evariste, in realtà avevano capito che si trattava del black-hat. Il Movimento ora starebbe lavorando a stretto contatto con le forze dell’ordine, riservandosi di decidere le prossime mosse legali nei confronti degli hacker, che saranno da definire sulla base di quanto emerge dalle indagini.
Nel frattempo nell’ambiente tecnologico italiano è stata anche avviata una raccolta di firme a sostegno di Evariste Galois, riconosciuto da tutti come quello che, con senso civico, ha sollevato per primo i problemi di sicurezza della piattaforma.
Scusate per il ritardo, ecco i mandanti.
— rogue0 (@r0gue_0) February 6, 2018
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