Il rosso e il nero sono i colori che Beppe Grillo ha scelto per la nuova veste grafica del suo blog, online da oggi. Un sito che formalmente resta legato a quello del Movimento che il comico genovese ha fondato insieme a Gianroberto Casaleggio e alla piattaforma Rousseau (il sistema operativo del M5s), raggiungibili attraverso i link che si trovano proprio sopra la testata. Link che sono però anche, per ora, gli unici riferimenti a un'avventura iniziata con i "Vaffa Day" e sfociata in un progetto politico che è diventato il primo partito del Paese. Un progetto politico che, forse, aveva iniziato a stare stretto a Grillo, che nel primo post del nuovo corso, intitolato "Progetta il futuro ma con la matita e la gomma accanto", cita il Movimento solo una volta, in un passaggio ambiguo e dalla sintassi un po' ballerina (è assai probabile che il post sia stato dettato a un dispositivo) il cui significato sarà oggetto di infinite dietrologie:
Noi siamo un po’ come, noi quelli del movimento, io sono un rabdomante col cellulare in mano, con l’iphone in mano e guardo, guardo, guardo il mondo così e cerco fonti d’acqua, cerco delle fonti d’acqua, ma ogni tanto trovo una fogna. E allora, allora ho dei dubbi, mi fermo, sbaglio, ma lo sbaglio mi dà poi la forza di recuperare, è il coraggio lo sbaglio
Un ritorno alle origini?
Da un certo punto di vista, il nuovo blog è un ritorno alle origini. Non ci sono più slogan e riferimenti alla politica, non c'è pubblicità, i vecchi post sono stati rimossi e ritorna protagonista la curiosità che il Garante del Movimento aveva sempre manifestato per il mondo dell'innovazione. Articoli su blockchain e robotica, interviste a esperti sui temi della sostenibilità urbana e dell'intelligenza artificiale, un appello agli startupper perché sottopongano le loro idee al blog, con buona pace di chi iniziava a identificare nel Movimento il porto franco di chi aveva opinioni antiscientifiche. Un blog che non è più gestito dalla Casaleggio Associati ma - sottolinea Next Quotidiano - da Tiziano Pincelli, "marito di un’ex assistente di Roberta Lombardi candidatosi senza fortuna alle Regionali del Lazio proprio quest’anno". Racconta oggi Stefania Piras sul Messaggero che "Pincelli ha già cominciato a lavorare per Grillo seguendo l’ex comico nella sua incursione a Barcellona alla fiera delle smart cities".
"Inizia adesso un'avventura straordinaria di liberazione, di mente, di fantasia, di utopie, di sogni, di visioni. Andrò in cerca di folli, di artisti, mi piace avere dei punti di vista, ma di idee, perché io sono stufo delle opinioni, sono stufo delle opinioni. Sono entusiasta, seguitemi con questa nuova fase del blog, entrerà nel pieno della sua storia e spero che sia una storia piacevole, duratura e soprattutto che serva veramente ad aprire un po' la testa a tante persone".
Non si sa se volutamente o per caso, Grillo cita qui Barack Obama: "Sì d'accordo ognuno ha diritto alla propria opinione, ma ha diritto ai fatti". Parole simili a quelle pronunciate dall'ex presidente degli Stati Uniti in un'intervista a David Letterman, nella quale veniva citato a sua volta il senatore Daniel Patrick Moynihan il quale, nell'ambito di una discussione con un collega che rivendicava il suo diritto alle opinioni, aveva detto: "Hai diritto alla tua opinione, ma non hai diritto ai tuoi fatti".
"Non dovete essere tutti sulle mie spalle, createvelo il vostro futuro"
Grillo ora viaggerà. Proprio da Barcellona è stato steso il primo post della nuova vita del blog: "Abbiamo visto una fiera delle smart city, abbiamo visto tecnologie, come saranno le grandi città, poi magari andrò a vedere altre utopie che sono Arcosanti, che è una città in Arizona fatta da un nostro architetto italiano. Gli italiani sono meravigliosi, perché in tutte le grandi proposte e i grandi sogni, c’è sempre sotto un grande italiano, magari anche sconosciuto. Andrò magari in Norvegia a vedere come è l’assetto dello scioglimento dei ghiacci, perché ci sono 400 città a rischio di inabissarsi, di essere allagate. I server di Facebook sono 40 gradi sotto zero e adesso sono tutti al sole, ci sono 10 gradi. Quindi vorrei vedere un po’, cosa sta succedendo nel mondo, vi riporterò un po’ le mie sensazioni, i miei viaggi, che poi non sono viaggio.
E anche la conclusione del post appare diretta a militanti, iscritti e simpatizzanti del Movimento:
Non so come interpretare, non è un viaggio il mio, è una, è un’allucinazione nella mia mente, che io, che io pongo, vedi sto vaneggiando adesso, non è che posso dirvi quello che potrò fare, beccatevi quello che vi faccio e basta, è tutto in più che potete avere e non dovete essere tutti sulle mie spalle, io non posso essere assolutamente il vostro referente per il vostro futuro, createvelo il vostro futuro.
Le avvisaglie di un (quasi) divorzio
"Da qualche anno ormai Grillo allude a un suo desiderio di abbandonare la politica e tornare a fare una vita da uomo di spettacolo. In diverse occasioni si è lamentato della fatica che gli costava il ruolo di capo politico del Movimento e ha parlato del sollievo che gli ha dato affidare il ruolo a Luigi di Maio", sottolinea Il Post, "nel suo ultimo spettacolo, “Grillo contro Grillo”, mette costantemente in scena questa tensione ed è divertente quando imita i militanti che lo chiamano continuamente per avere consigli o per chiedergli di risolvere le loro dispute interne. Alla cerimonia con cui Luigi Di Maio è stato proclamato nuovo capo politico del Movimento, Grillo gli ha cantato una canzone in cui una delle strofe recitava: «E ora tutti i cazzi sono tuoi»".
"Da allora si è sempre più allontanato dal Movimento", osserva ancora il Post, "fino a questo momento non ha partecipato alla campagna elettorale e ha risposto con smentite poco convinte ai numerosi articoli di giornale che nelle ultime settimane hanno parlato di un “divorzio” tra lui e il Movimento. A rendere sempre più probabile una sua futura uscita dal Movimento ci sono anche le regole del nuovo statuto, presentate alla fine del 2017. Grillo è sempre stato il “Garante” del Movimento 5 Stelle, una figura non elettiva dotata sostanzialmente di poteri assoluti sul partito. Con il nuovo statuto i poteri del Garante non solo vengono meglio esplicitati – continuano a essere sostanzialmente assoluti – ma viene specificato che la carica è elettiva, un segnale per molti che in un prossimo futuro potrebbe non essere più Grillo a occuparla".