Il Senato ha approvato la riforma del regolamento che mette uno stop ai cambi di casacca dei parlamentari e ostacola il filibustering con regole più cogenti per la discussione dei provvedimenti in Aula; dà maggiore potere legislativo alle commissioni che saranno convocate, generalmente, in sede deliberante; stabilisce maggiore trasparenza dei lavori e non fa più valere il voto di astensione come contrario.
Questi gli snodi principali:
Limite alla nascita di gruppi e stop ai cambi di casacca
Ogni gruppo parlamentare, pur mantenendo la soglia minima di dieci senatori, deve rappresentare un partito o movimento politico, anche frutto dell'aggregazione di più sigle, che abbia presentato alle elezioni per il Senato propri candidati con lo stesso contrassegno. Nuovi gruppi, dunque, potranno essere costituiti, anche in corso di legislatura, solo se corrispondono a partiti o movimenti politici che si siano presentati alle elezioni uniti o collegati. Giro di vite sui cambiamenti di gruppo da parte dei singoli senatori, che potranno trasferirsi solo all'interno di Gruppi già esistenti; i vicepresidenti e i segretari che entrino a far parte di un gruppo diverso da quello al quale appartenevano al momento dell'elezione, decadono dall'incarico e, con riguardo alle Commissioni permanenti, è prevista la decadenza da tutte le cariche dell'Ufficio di presidenza. Disposizione che non vale nel caso in cui la cessazione sia stata deliberata dal gruppo di provenienza o in caso di scioglimento o fusione con altri gruppi, secondo quanto previsto da un emendamento del relatore, Roberto Calderoli, approvato oggi.
Senatori a vita
I senatori di diritto e i senatori a vita, nella autonomia della loro legittimazione, possono non entrare a far parte di alcun gruppo.
Minoranze linguistiche
La costituzione di Gruppi in deroga, di almeno cinque componenti, è una possibilità che riguarda solo i senatori appartenenti alle minoranze linguistiche riconosciute dalla legge, eletti nelle regioni di insediamento delle minoranze stesse, e i Senatori eletti nelle regioni speciali il cui statuto preveda la tutela di minoranze linguistiche.
Iter leggi più spedito
Arriva il criterio dell'assegnazione, di norma, dei disegni di legge alle commissioni in sede deliberante o redigente, ovvero senza un ulteriore passaggio per l'Aula, fatta eccezione per i disegni di legge costituzionali e di revisione costituzionale, in materia elettorale, deleghe legislative, ratifiche di trattati internazionali, bilanci e consuntivi, decreti-legge recanti disposizioni in materia di ordine pubblico e disegni di legge collegati alla manovra di finanza pubblica. Se la commissione lavora in sede referente, i tempi per la conclusione dell'esame sono stabiliti dalla Conferenza dei Capigruppo. Nel caso in cui vangano introdotte disposizioni che comportino conseguenze finanziarie, prima del conferimento del mandato al relatore, gli emendamenti approvati dovranno essere esaminati, entro quindici giorni, commissione permanente Bilancio.Se la commissione lavora in sede redigente, i provvedimenti arriveranno in Aula non soloper la votazione finale, ma anche per quella sugli articoli che li compongono, come avviene alla camera dei deputati.
Maggiore trasparenza lavori commissioni
L'Aula del Senato ha approvato, con una riformulazione, un emendamento a firma M5s che cancella dal regolamento di Palazzo Madama la previsione per cui non sono pubbliche le sedute delle commissioni riunite in sede referente e consultiva. Ora si prevede che il presidente del Senato su richiesta della commissione possa disporre la trasmissione dei lavori sul circuito interno. Cancellata anche la norma che stabiliva la necessita' che la richiesta fosse avanzata 24 ore prima.
Più competenze a Commissione Affari Ue
Ok dell'Aula all'aumento delle competenze della commissione Affari europei del Senato. E' stato, infatti, approvato un emendamento del relatore, Roberto Calderoli, che le assegna l'esame in sede referente, oltre che dei disegni di legge comunitari, anche degli altri ddl che abbiano contenuto analogo e che recano disposizioni urgenti per l'attuazione degli obblighi che derivano dall'appartenenza alla Ue e per l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia dell'unione europea.
Razionalizzazione lavori e norme anti-ostruzionismo
Si prevede l'introduzione di sedute d'Aula uniche, anziché suddivise in antimeridiane e pomeridiane, con la riserva di due settimane al mese dedicate esclusivamente ai lavori delle Commissioni. Si riducono a dieci minuti i tempi di intervento, fatti salvi i richiami strettamente procedurali, la cui durata è ridotta a cinque minuti. Viene circoscritta la possibilità di presentare determinate richieste - proposte di modifica del calendario, questioni incidentali, proposte di rinvio in Commissione, proposte di non passaggio all'esame degli articoli, richieste di votazione per parti separate - ad un solo rappresentante per ciascun Gruppo, mentre, ad oggi, tale facoltà` appartiene ad ogni singolo senatore.
Voto astensione non vale contro
Ogni deliberazione del Senato è presa a maggioranza dei senatori presenti. Il voto di astensione conterà ai soli fini del numero legale e non potra` essere piu` considerato sostanzialmente equivalente al voto contrario. Non si potrà chiedere la verifica del numero legale prima dell'approvazione del processo verbale.
Voto segreto
Si introduce una disciplina analoga a quella della Camera per le votazioni che riguardano materie inerenti rapporti civili ed etico-sociali. Il testo, per essere sottoposto a scrutinio segreto, dovrà contenere norme che incidono su queste. Non ci sarà inoltre più il voto segreto per le decisioni in materia di tutela delle minoranze linguistiche.
Ddl di iniziativa popolare
L'esame deve terminare entro tre mesi dall'assegnazione in commissione. Passati questi, il disegno di legge viene inserito d'ufficio nel calendario dei lavori dell'Aula e la discussione si svolge nel testo dei proponenti, senza che sia possibile avanzare questioni incidentali.
Fiducia
Nel caso vengano presentati dal governo dei maxiemendamenti su cui porre la questione di fiducia vi è l'obbligo di sottoporli in modo previo alla Presidenza. Una volta posta la questione di fiducia, il contenuto dell'emendamento potrà` essere corretto dal Governo solo per ragioni di copertura finanziaria o per evidenti errori materiali e difetti di coordinamento.