Classe 1948 (non ha ancora 70 anni), comandante generale dell'Arma dei Carabinieri fino a due anni fa (per sei anni) e, da domenica sera, 'papabile' per il centrodestra a sedere sulla poltrona di presidente del consiglio. Il generale Leonardo Gallitelli piace a Silvio Berlusconi che, intervistato da Fazio, fa il suo nome come candidato di Forza Italia per Palazzo Chigi nel caso in cui lui stesso non fosse più candidabile.
Ecco che cosa bisogna sapere su Gallitelli
- Il 15 settembre 2015, 4 mesi dopo aver lasciato il comando generale dell'Arma, è nominato responsabile dell'ufficio Antidoping.
- E' cresciuto a Bernalda, cittadina lucana in provincia di Matera.
- E' laureatosi in Giurisprudenza, ha iniziato la carriera militare nel 1967 (Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione Carabinieri di Roma)
- E' stato direttore editoriale de Il Carabiniere, la rivista mensile pubblicata dall'Arma dei Carabinieri.
- È sposato e ha due figli.
Quali comandi ha avuto
- Comandante delle Compagnie di Viggiano, Aosta e Genova Portoria
- Antisequestro e nell'antiterrorismo del Nucleo Investigativo di Torino
- Comando provinciale di Torino e l'Ufficio Operazioni del Comando Generale dell'Arma
- Vice comandante della Regione Carabinieri Piemonte e Valle d'Aosta
- Comandante Provinciale di Roma per cinque anni.
- Capo del II Reparto del Comando Generale
- Sottocapo di stato maggiore del Comando Generale
- Comandante della Scuola Ufficiali Carabinieri.
- Capo della Regione Carabinieri Campania.
- Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell'Arma.
Dicono (e scrivono) di lui
"(Quella a Comandante generale) è stata una scelta molto difficile perché erano più d'uno i generali allo stesso livello di grado e di capacità ed è stato duro scegliere. È stata una scelta ponderata, su mia proposta, accolta con soddisfazione da tutto il Consiglio dei Ministri, che ha espresso grande apprezzamento verso Leonardo Gallitelli" Ignazio La Russa.
"Una scelta eccellente per competenza ed esperienza". Roberta Pinotti e Marco Minniti, allora responsabili Difesa e Sicurezza del Partito Democratico.
"Si tratta di una persona di grande credibilità, referenza e curriculum", Giovanni Malagò, presidente del Coni.
"E' stato in assoluto il comandante più amato dal 2000. Il più amato e anche il più duraturo, sei anni di comando che come hanno cambiato il Paese hanno lasciato il segno anche nell'Arma. Soprattutto sotto il profilo dei tagli imposti dalla spending review. Un tagliatore chirurgico, che ha sempre giocato in anticipo rispetto ai diktat di palazzo Chigi" Huffington Post