"L’onere di indicare il nome del premier andrà a chi tra noi e la Lega avrà preso più voti, sono sicuro che toccherà a Forza Italia. E io sono già pronto". Queste parole, secondo Tommaso Labate sul Corriere della Sera, sono rivelatrici delle intenzioni di Silvio Berlusconi di candidare a premier del centrodestra Antonio Tajani, attuale presidente del Parlamento europeo. Il leader di Forza Italia, scrive il quotidiano milanese, "sarà il jolly con cui Berlusconi si presenterà da Mattarella nel caso in cui la somma dei parlamentari eletti da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e delle altre liste ascrivibili al centrodestra superasse l’asticella della maggioranza alla Camera e al Senato".
Appuntamento al 17 settembre
Per saperne di più bisognerà probabilmente aspettare domenica 17 settembre. Quel giorno, infatti, Tajani e Berlusconi chiuderanno la tradizionale kermesse che il primo organizza ogni anno a Fiuggi. Il titolo di quest’anno è 'L’Italia e l’Europa che vogliamo'. "Un occhio malizioso - osserva Labate - può notare che la comunicazione pubblica del presidente del Parlamento europeo sembra già orientata agli schemi di una campagna elettorale". E cita un post di Tajani su Twitter del primo settembre: "La vita di un politico non è solo strette di mano e incontri istituzionali", si legge sul profilo
La vita di un politico non è solo strette di mano e incontri istituzionali. Segui la mia storia su Instagram ▶️https://t.co/gadrzG1pw2 pic.twitter.com/8uu8jYxxYE
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) 1 settembre 2017
Il rapporto tra Tajani e Berlusconi
La fedeltà di Tajani alla causa berlusconiana viene ritenuta a prova di bomba. Mise piede ad Arcore il 2 gennaio del 1994, ricorda il Corriere, quando "ancora — disse una volta — nessuno pensava che Berlusconi avrebbe vinto le elezioni". Giornalista politico, è stato nel 1994 tra i fondatori di Forza Italia. Nel primo governo Berlusconi ha ricoperto l'incarico di portavoce della presidenza del Consiglio. Eccezionale la sua carriera nell'Unione europea: da commissario Parlamentare europeo, nel 2008 subentra a Franco Frattini e assume il ruolo di commissario Ue per i Trasporti. Dal 2010 al 2014 è invece commissario Ue all'Industria. Esponente di punta del Partito popolare europeo, di cui dal 2002 è uno dei vicepresidenti, il 17 gennaio 2017 viene eletto con 351 voti presidente del Parlamento europeo. Succede al tedesco Martin Schulz.