Dopo oltre due mesi di campagna congressuale, scanditi da sospetti e accuse reciproche, i candidati alla segreteria del Pd si preparano a raccogliere i frutti del loro lavoro. Il 'popolo del Partito democratico' si reca ai gazebo per scegliere il suo segretario tra Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. Sarà possibile scegliere il prossimo leader del Pd dalle 8 alle 20. "Grazie ai volontari che aprono i seggi delle Primarie Pd", è il messaggio dell'ex premier su Twitter, "comunità generosa e appassionata. Viva la democrazia".
#Grazie ai volontari che aprono i seggi delle #PrimariePD: comunità generosa e appassionata. Viva la #democrazia
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 30 aprile 2017
"Anche a Roma l'affluenza, per quello che mi dicono, è alta, ma lì c'è anche il derby", ha dichiarato Renzi dopo aver votato a Pontassieve, "è un segnale molto bello, speriamo le facciano anche gli altri partiti". I suoi sfidanti, intanto, denunciano anomalie.
Per il Pd c'è "grande affluenza"
Positivi i dati sull'affluenza: alle ore 17 avevano votato 1.493.751 persone. Superata quindi la soglia del milione di votanti indicata dallo stesso Renzi per stabilire il successo della consultazione. Sembra sempre iù concreta la stima di YouTrend che dalla mattinata ha detto che, se il trend dell'affluenza verrà confermato nel pomeriggio, si dovrebbe arrivare a due milioni di votanti. Secondo una nota del partito, "per garantire a tutti la possibilità di votare in tempi ragionevoli" in alcune aree sono addirittura state moltiplicate le postazioni di voto.
Emiliano e Orlando denunciano irregolarità
Gli sfidanti di Renzi, come era già accaduto per il voto ristretto ai circoli del partito, hanno già parlato di irregolarità. "Alcuni militanti mi hanno segnalato stamattina alcune irregolarità ai seggi e ho voluto a mia volta segnalarle, bisogna stare sempre attenti, guardare, filmare, riferire e pubblicare, è questa l'unica strada per evitare mercimoni", ha dichiarato Emiliano dopo aver votato a Bari, "chiedo ai nostri in tutta Italia di dare un occhiata perché questo rischio c'è sempre".
Grazie a militanti ed elettori #PD. Tutti possono votare: con vostro voto potete cambiare la storia dell'Italia e del Partito Democratico. pic.twitter.com/1IUgz85NhF
— Michele Emiliano (@micheleemiliano) 30 aprile 2017
In Calabria la giornata si è aperta invece con una serie di proteste della mozione Orlando, che ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine in alcuni seggi ed ha denunciato anomalie in diversi centri. Il maggior numero di segnalazioni riguarda la provincia di Cosenza dove, secondo la mozione Orlando, "l'apertura si è contraddistinta per una serie di irregolarità e illegittimità. A molti scrutatori della mozione Orlando è stato impedito di insediarsi al momento della costituzione del seggio". "Spero in un'alta affluenza, voglio vincere", ha intanto dichiarato il Guardasigilli al momento del voto.
Chiuso seggio nel Leccese, annullato voto nel Cosentino
Alle 15 le operazioni di voto nel seggio elettorale di Nardò (Lecce) per le primarie del Pd sono state sospese dopo le dimissioni di tutti gli scrutatori avvenute "a causa delle gravissime irregolarità riscontrate", come spiega Marcello Risi, ex sindaco della città e coordinatore locale dell'area che sostiene il candidato Andrea Orlando.
#primariepd2017
— Gianvito Rutigliano (@GvRutigliano) 30 aprile 2017
A #Nardò (#Lecce) #primariepd sospese dalle 15 dopo dimissioni di tutti gli scrutatori "a causa di gravissime irregolarità"
A Cariati, in provincia di Cosenza, la commissione nazionale per il congresso ha deciso di annullare il voto per le primarie del Pd perché il seggio elettorale era stato trasferito in un pub. La notizia eèstata resa nota dal senatore Mauro Del Barba, per conto della commissione nazionale per il congresso.
I big ai gazebo
Nella mattinata si sono recati a votare alcuni dei principali esponenti del Partito Democratico. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha votato per le primarie al circolo Anci di via Goito a Roma. Assieme al premier, sua moglie Emanuela. Alla domanda per chi avesse votato, Gentiloni ha sorriso. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha votato per nel seggio numero di Milano, in corso Garibaldi. Sala non ha la tessera del partito, ma ha lasciato una donazione di 10 euro: "E' vero che gli altri non le fanno e calano le scelte dall'altro. Ma credo che dopo le primarie vada fatta una bella riflessione perché anche questi sono strumenti da ripensare. Le situazioni e gli umori dei votanti cambiano". "La democrazia è qui, altro che click e segrete stanze", twitta Roberto Giachetti, lanciando l'hashtag #incoda. La vicesegretaria Deborah Serracchiani scaglia invece una frecciata al Movimento Cinque Stelle.
Le #primariepd2017 sono l'unica occasione in cui un partito rimette ai cittadini la scelta del proprio segretario. Un bene per la democrazia pic.twitter.com/bdQ0sd81gU
— Debora Serracchiani (@serracchiani) 30 aprile 2017
Appropriandosi di uno dei loro principali motti, spiega : "Quello che per altri è uno slogan, nel Pd è un dato di fatto: uno vale uno, ogni voto pesa uguale".
Ultimo aggiornamento 30 aprile ore 19.20