Un vertice della destra italiana è alle porte per decidere come affrontare la prossima sfida elettorale. Il confronto tra Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Raffaele Fitto, Giovanni Toti, Massimo Mauro e Gaetano Quagliariello sarà su più fronti, ma di certo non verranno tralasciati due punti essenziali: le primarie e l'eventualità di arrivare ad elezioni con un listone unico.
Chi vorrebbe il listone unico
L'ipotesi è caldeggiata da Giovanni Toti ("Ma non m'impicco", dice il governatore della Liguria) e dalla presidente di Fratelli d'Italia, non solo per le politiche ma anche per le amministrative a Genova. Sulla stessa lunghezza d'onda è anche Raffaele Fitto soluzione che, anche per le amministrative a Genova, ha avanzato la presidente di Fratelli d'Italia.
Ma Salvini e Berlusconi non ci stanno
Al momento le primarie del Carroccio, dell'8 e 9 aprile, restano tra i programmi, ma la Lega potrebbe frenare nei prossimi giorni sui tempi legati alla competizione interna sulla leadership. Matteo Salvini è contrario al listone unico e parlando ai suoi lo ha ribadito. Ognuno vada avanti per la propria strada, il 'refrain' del segretario della Lega. Del resto anche Silvio Berlusconi non ha intenzione di aprire ad una ipotesi del genere.
Salvini, "Il leader sono io"
Tra Salvini e Berlusconi si è riaccesso lo scontro. Questa volta legato soprattutto all'investitura del Cavaliere a Zaia. "Sta facendo bene", ha sottolineato, "senza Berlusconi in campo" può essere lui a tenere uniti tutti. Affermazioni che Salvini ha confermato anche oggi di non aver gradito: "Mi rende orgoglioso il fatto che Berlusconi individui uomini della Lega come potenziali presidenti del Consiglio, ma il possibile candidato resto io", ha spiegato. Dal segretario del Carroccio è arrivato un altro avvertimento: "Voglio solo dire a Berlusconi che sui programmi non è possibile fare un accordo un tanto al chilo, tanto per farlo".
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