"Per sistemare questa assurda situazione poteva valere la pena fare un passo indietro, ci ho pensato". Lo ha detto il segretario dimissionario del Pd, Matteo Renzi, nella sua relazione all'assemblea dem. "Però ci ho pensato sul serio, perché mai come questi due mesi e mezzo siamo stati laici nelle decisioni, abbiamo ascoltato tutti, ma accettare oggi che si possa dire di no a una candidatura, accettare che possa essere eliminata una persona, sarebbe un ritorno al passato. Noi stiamo insieme per confrontarci", ha aggiunto. "Non accetteremo mai, mai, mai e poi mai che qualcuno ci dica 'tu non vai bene, tu nei sei parte di questa comunità".
Renzi, "Si va avanti, ripartiamo dal Lingotto"
"Si va avanti, perché questo partito ha voglia di giustizia e di uguaglianza. Se deve cambiare qualcosa lo farà sulla base di quello che dicono gli iscritti non dei caminetti", aggiunge Matteo Renzi all'assemblea dem. "Scusatemi - dice l'ex premier - se abbiamo zigzagato in questi mesi. Ora la ripartenza sara' al Lingotto. Tante sono le sfide. Noi cerchiamo di cambiare le cose con il sorriso sulle labbra. Si va avanti allegri e frementi", conclude Renzi citando lo scrittore Conrad.
Renzi, "Adesso mettetevi in gioco"
"Tutti si sentano a casa nel Pd, anche di discutere e di litigare". Ma a "chi per tre anni ha pensato che si stava meglio quando si stava peggio non dico che siamo nemici e neanche avversari, dico mettetevi in gioco", aggiunge Renzi all'assemblea del Pd. Ai suoi oppositori interni l'ex premier ha poi detto: "Non potete chiedere a chi si dimette per fare il congresso di non candidarsi perché solo così si evita la scissione. Questa non è una regola del gioco democratico". "Avete il diritto di sconfiggerci non quello di eliminarci - aggiunge -. Vorrei fare un appello: basta con le discussioni sul governo. Chiedo un applauso per Gentiloni e per quello che stanno facendo i ministri". Poi aggiunge: "E' impensabile che si trasformi il congresso del Pd in un congresso sul governo. Sarebbe una cosa allucinante per tutti", osserva l'ex presidente del Consiglio. "Io non ho cambiato idea", afferma Renzi, "altri sono passati dal sostegno caso per caso al sostegno pieno". "Noi rispettiamo l'azione del governo e i poteri del presidente della Repubblica e diamo tutti una mano per chiudere le partite" che l'Italia deve affrontare.