Firenzer - "Ci dicono: voi governate con Verdini e Alfano. Invece gli altri vogliono fare il No con Brunetta e Casa Pound". Lo ha detto il presidente del consiglio, Matteo Renzi, intervenendo dal palco della Leopolda. "Salvini è meraviglioso: ce l'ha sempre con l'Europa tranne il 27 del mese quando deve andare a Bruxelles a ritirare lo stipendio", ha aggiunto Renzi.
La Leopolda come un talismano per Matteo Renzi. Ancora una volta l'ex sindaco di Firenze usa la kermesse inventata e organizzata per sette volte, dal 2010 a oggi, per radunare e recuperare le forze e lanciare le sue idee a un mese dal referendum.
Quest'anno il ritorno alle origini è netto: torna Matteo Richetti, compagno di viaggio della Leopolda 2, tornano gli slogan sul futuro. Si cerca di tornare alle origini, smettendo per un week end i panni dell'uomo di governo, che l'anno scorso un po' lo ingessarono, per recuperare lo spirito corsaro dei primi anni, quando era all'opposizione del governo e del Pd.
Qualche osservatore vede questa Leopolda un po' accerchiata, con il premier Consiglio e segretario Pd arroccato nel suo fortino e fuori gran parte della sinistra Pd, il M5s, Forza Italia e diversi cortei annunciati per domani. "Veramente ogni anno abbiamo i manifestanti fuori e mezzo Pd che non viene" ricorda Davide Faraone, uno di quelli della prima ora, adesso sottosegretario all'Istruzione.
"Ma se questo è l'isolamento, è splendido: a un mese dal referendum noi che portiamo la bandiera del cambiamento, insieme alle persone normali, e fuori chi frena e dice no" prosegue il ragionamento di Faraone. Per puntare l'attenzione sulla battaglia del referendum domani pomeriggio il ministro Maria Elena Boschi e alcuni costituzionalisti risponderanno a tutte le critiche giunte in questi mesi alla riforma: "domani 'disintegriamo' la riforma, tiriamo fuori tutti i dubbi" annuncia dal palco Renzi. Eppure l'aria può sembrare distratta, molti big renziani sono impegnati in tutta Italia in manifestazioni per il Sì al referendum. Paolo Gentiloni, ministro degli Esteri, ha assicurato che ci sarà "per scaramanzia, non sono mai mancato".
Effetto talismano, di nuovo. Gli anni scorsi il ritorno alla vecchia stazione riattata servì a Renzi a recuperare le forze prima di nuove sfide. "Benevenuti, a chi c'era la prima volta, la seconda, la terza, mai l'ultima. Non è mai l'ultima" dice dal palco Richetti aprendo questa settima edizione. "Noi vogliamo prendere il toro per le corna" spiega il deputato Pd. E proprio per questo spirito, chi ha parlato con Renzi in questi giorni riferisce che comunque vada il premier dovrebbe salire al Quirinale per confrontarsi con il Capo dello Stato. Ma con un'idea ben precisa: rilanciare in ogni caso. Rivitalizzando il governo in caso di vittoria del Sì e uscendo dall'angolo in caso di vittoria del No. Sul come, ognuno che ha parlato con il premier ha una sua spiegazione, dal rimpasto al nuovo programma in caso prevalga il Sì, dalle dimissioni alla richiesta di elezioni in caso prevalga il No. Chi lo conosce bene, però, ci va piano con le interpretazioni: "dopo il referendum, comunque vada, si apre un altro mondo: vedremo allora". "Per chi ha voglia di crederci tutto è possibile" twitta Renzi. "Tanto vinciamo, di che stiamo parlando?" sorride Faraone. (AGI)