Roma - Bufera social per un post di una parlamentare M5s sul terremoto. La polemica si scatena per la versione originale del post su Facebook, cancellato dalla timeline della parlamentare ma, come quasi sempre accade, congelato dagli screenshot. E così si scopre che dopo la frase sul 'declassamento' c'era anche "ancora menzogne per interessi economici di governo!!!. Anche il terremoto che ha distrutto L'Aquila fu 'addomesticato' a 5,8... Il tutto - aggiungeva in maiuscolo - per non risarcire i danneggiati al 100%". Un uno-due che scatena l'indignazione sul profilo Fb di Blundo, investita da critiche e insulti.
Il post è stato poi modificato dalla senatrice che dopo ha scritto: "Il Tg1 apre dichiarando una scossa di 7.1 e poi la declassa a 6.1!". "Quello che mi preoccupa è la finzione mediatica perché può fare danni maggiori del sisma stesso! Massima solidarietà e vicinanza per tutti coloro che sono stati danneggiati".
Pronta la risposta del Movimento, "Il post pubblicato dalla senatrice Enza Blundo non rappresenta in alcun modo il pensiero dei gruppi parlamentari M5S di Camera e Senato e dell'intero Movimento", affermano i capigruppo di Camera e Senato, Giulia Grillo e Luigi Gaetti.
"A seguito del violento terremoto che stamane ha colpito nuovamente il centro Italia, ribadiamo la nostra vicinanza alle persone colpite e sentiamo con forza il senso di responsabilità a cui tutti siamo chiamati", precisano.
Come è nata la bufala dei mancati rimborsi
E' la seconda polemica sui social scatenata, in occasione del terremoto, dal Movimento Cinque Stelle. L'altra di pochi giorni fa è stata innescata da un tweet del senatore Andrea Cioffi.
@andrea_cioffi Il tuo primo pensiero è stato questo poi ti hanno consigliato di cancellarlo vero? ??SEI INDEGNO DI RAPPRESENTARE I CITTADINI pic.twitter.com/p98AivvNjK
— mariateresa stradi (@straditeresa) 26 ottobre 2016
(AGI)