Roma - Carlo Azeglio Ciampi è morto a Roma a 95 anni. Presidente della Repubblica dal 1999 al 2006, presidente del Consiglio e governatore della Banca d'Italia, è stato uno dei protagonisti del secondo dopoguerra e della Seconda Repubblica. Amava definirsi "un italiano normale" ed era una sorta di Cincinnato, chiamato a più riprese a occuparsi della cosa pubblica. Era malato dal 2014 e dalla natia Livorno, cui era legatissimo e dove aveva deciso di trascorrere gli ultimi anni, a fine agosto era stato trasferito nella clinica Pio XI, dove si è spento per le complicazioni di una peritonite. Nel ricordo del mondo politico, però, il rammarico non è unanime. "Uno dei traditori dell'Italia" lo ha definito il leader della Lega, Matteo Salvini, "come Napolitano, Prodi e Monti".
Le condizioni di salute di Carlo Azeglio Ciampi erano precipitate durante una vacanza in montagna a fine agosto, quando era stato trasferito d'urgenza a Roma per una peritonite. Il presidente emerito della Repubblica era arrivato alla clinica Pio XI con infezioni che avevano subito fatto apparire le sue condizioni disperate.
Per l'ex governatore di Bankitalia, che soffriva da tempo di ipotensione arteriosa, i problemi di salute si erano aggravati nel 2010, quando era stato costretto a lasciare la presidenza del Comitato organizzativo delle manifestazioni per i 150 anni dell'Unita' d'Italia. Problemi che nel luglio 2014 erano sfociati in una crisi acuta durante una vacanza all'Alpe di Siusi, in Alto Adige.
La crisi aveva imposto un ricovero di un mese all'ospedale di Bolzano, dove era stato anche operato per un'appendicectomia. (AGI)