Milano - "Alle sciocchezza non si risponde. Alle battute, peraltro ripetute, di un giovane cosi' creativo come il presidente del Consiglio, che tra l'altro dovrebbe cambiare, non si risponde". Cosi' l'ex presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, ha risposto a distanza al premier, Matteo Renzi, che aveva ironizzato sui rapporti di "amicizia" e "affetto" tra lo stesso D'Alema e Silvio Berlusconi.
Il presidente della Fondazione Italianieuropei ha ribadito di non aver "mai posto il problema di lasciare il Pd" e chiarisce che le sue battaglie sono fatte per il bene dell'Italia: "io sparo contro le cose che considero sbagliate del Paese perche' io mi occupo dell'Italia e non del Pd", ha detto D'Alema alla festa dell'Unita' di Milano.
D'Alema sottolinea ancora una volta la sua contrarieta' alla riforma costituzionale che definisce "confusa e nata dall'intenzione di semplificare, mentre rende piu' complicata, piu' difficile la vita democratica e restringe gli spazi di partecipazione". Replicando a Debora Serracchiani, che aveva affermato di non capire le ragioni del 'no', D'Alema osserva che "bisognerebbe forse domandare il perche' del no ai professori Casavola, De Siervo, Onida che non sono pericolosi estremisti e che non hanno distrutto nessun partito e che non sono nemmeno iscritti al Pd, ma pensano che questa riforma sia sbagliata e dannosa per il Paese".
Ebbene, "lo penso allo stesso modo e bisognerebbe stare al merito e nel merito", ha aggiunto D'Alema per il quale la riforma consegnerebbe "un senato nominato dai consigli regionali, la Camera ai segretari dei partiti per meta' e ai cittadini rimarrebbe poco da fare. Queste sono le mie preoccupazioni e quelle di tantissimi studiosi e cittadini democratici". Pertanto "spero che si faccia un confronto nel merito delle cose e non delle polemiche pretestuose". (AGI)