Roma - Pizzarotti chiama ma il M5s chiude la porta al sindaco di Parma e conferma la linea dell'espulsione. Dopo giorni di polemiche, Federico Pizzarotti rilancia la palla nel campo del M5s e pubblica sul suo profilo Facebook l'avviso di garanzia ricevuto nel febbraio scorso dalla procura di Parma e propone un confronto a una assemblea di parlamentari grillini. Il sindaco emiliano spiega di non aver potuto rendere noto di aver ricevuto l'avviso di garanzia su consiglio di un legale. "Se avessi pubblicato queste informazioni prima che diventassero di dominio pubblico, avrei leso il diritto delle altre persone coinvolte in questa indagine" fa notare. Ma soprattutto si dice disponibile a confrontarsi "sia con il direttorio, sia con il gruppo parlamentare che avrebbe richiesto un'assemblea. Penso che una diretta streaming come si faceva un tempo sarebbe in linea con quei concetti di trasparenza che mi vengono richiesti - conclude il sindaco di Parma - Vediamoci e parliamo, solo cosi' potremo chiarire. Io il mio passo in avanti l'ho fatto. Ora tocca a voi".
Ma da Luigi Di Maio viene il timbro con la parola fine: "chi non rispetta le regole, non fa parte del M5S. Noi non siamo superiori, noi abbiamo delle regole e intendiamo rispettarle. La prima regola e' stare con i piedi per terra, la prima regola e' tagliarsi lo stipendio, la prima regola e' essere trasparenti". "Io penso che su questo tema si sia gia' detto abbastanza. E' diventato un grande distrattore di massa. E non voglio assolutamente partecipare al teatrino di distrazione di massa. Sono molto piu' preoccupato per le clausole di flessibilita' dell'Unione europea" afferma il vicepresidente della Camera.
"Cosa c'entrano i parlamentari?", è la domanda che trapela da fonti autorevoli del M5s. Su Pizzarotti, quindi, non ci sara' un dibattito assembleare e ai 'piani' alti' di M5S c'e' chi pensa che il sindaco di Parma nelle ultime ore con gli ultimi post si stia "ridicolizzando abbastanza da solo". Per Pizzarotti varra' la procedura gia' stabilita: 10 giorni di tempo (che scadono lunedi' 23 maggio) per inviare le controdeduzioni che, come ha detto lui stesso, sono in fase di preparazione; a queste controdeduzioni, viene spiegato da fonti M5S, rispondera' Beppe Grillo, stavolta nessuno Staff "anonimo" come si era lamentato Pizzarotti. Ma e' chiaro per tutti che, ormai, la possibilita' di ricucire sia molto difficile e che Pizzarotti sia a un passo dall'espulsione vera e propria dal Movimento. Che comportera' il divieto dell'uso del logo M5S. Se non sara' soddisfatto dell'esito, spiegano ancora i 5 Stelle, potra' ricorrere all'organo d'appello che e' costituito, piccolo particolare, dai 'duri e puri' Roberta Lombardi, Vito Crimi e Giancarlo Cancelleri.
Nella polemica interna al M5s si fa strada il Pd, che accusa i grillini di essere in contraddizione e nel caos. "Per Di Maio il M5S e' pronto a governare? La verita' e' un'altra, ed e' sotto gli occhi di tutti gli italiani" afferma il capogruppo alla Camera Ettore Rosato: "Su 17 citta'amministrate, ben 13 hanno il sindaco indagato, espulso o con una amministrazione fallimentare. Da Livorno a Quarto, da Parmaa Pomezia, da Gela a Civitavecchia. Un flop a 5 stelle,conseguenza di incapacita' e approssimazione. Un flop della coerenza, dove non fanno mai quello che dicono. Se governassero anche l'Italia sarebbe una vera sciagura", chiosa Rosato.
E intanto Beppe Grillo si prepara alla volata finale delle amministrative: il comico genovese sara' a Roma, con la candidata a sindaco per M5S, Virginia Raggi, per chiudere la campagna elettorale venerdi' 3 giugno in piazza del Popolo. (AGI)