Roma - "Sono molto contento, perche' e' un giorno di festa, in cui l'Italia fa un passo avanti. Un giorno molto atteso". Matteo Renzi parla alla radio proprio mentre la Camera vota - con uno storico sì - la legge sulle unioni civili. "C'e' una gioia forte e diffusa di quanti vedono riconoscere diritti particolarmente alle coppie dello stesso sesso. Vengono restituiti diritti e l'Italia e' portata al livello degli altri Paesi", aggiunge Renzi.
La giornata e' stata dominata dalla fiducia, passata con 369 si' contro 193 no e 2 astenuti, e dal voto finale che e' passato con 372 si', 51 no e 99 astensioni. Una giornata che si e' tinta dei colori arcobaleno, che occhieggiavano su giacche e camicette di deputate e deputati dem in Transatlantico, a cominciare da quella di Maria Elena Boschi. Una festa, dice il presidente del Consiglio, "per chi stanotte ha fatto fatica a prendere sonno, per chi da giorni ci scrive chiedendo dove festeggiare, per chi semplicemente non sta piu' nella pelle. E' un giorno di festa per tanti, oggi. In queste ore decisive tengo stretto nel mio cuore il pensiero e il ricordo di Alessia. E questo mi basta. Perche' le leggi sono fatte per le persone, non per le ideologie. Per chi ama, non per chi proclama. Scriviamo un'altra pagina importante dell'Italia che vogliamo".
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Il riferimento di Renzi e' ad Alessia Ballini, consigliera regionale toscana scomparsa nel 2011. Gia' nel suo viaggio a Cuba nell'ottobre scorso il pensiero di Renzi ando' alla sua concittadina: "Mentre correvo sul Malecon ho pensato a chi piu' di ogni altro avrebbe apprezzato questo viaggio. E che e' stata con me anche se adesso non c'e' piu'. Lei e' Alessia Ballini e ancora ho in mente il suo sorriso quando, ormai sette anni fa, mi obbligo' a partecipare a un convegno in Palazzo Medici sul tema dei diritti civili con Mariela Castro, che ho incontrato in un incontro con la comunita' italiana a Cuba".
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"Non so cosa dicono i sondaggi. Perche' quando ci sono cose giuste vanno fatte. Punto" puntualizza il premier, "se uno deve perdere i voti per una battaglia giusta li perde".
E' la giornata di Sebastiano e Maria Laura che si salutano con un abbraccio e un sorriso, due degli attivisti di associazioni Gay e Lgbt che si sono dati appuntamento in piazza del Parlamento per assistere dalle tribune al voto della Camera sulla legge che riconosce anche in Italia le unioni civili.
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Ovviamente e' anche, e ancora, la giornata di polemiche incrociate. Nelle dichiarazioni di voto, con FI che torna a parlare di cambio di maggioranza, visto il voto dei verdiniani sulla fiducia, e a chiedere che Renzi salga al Quirinale, e nelle iniziative per il futuro: il centrodestra cerca di ricompattarsi preparando l'indizione di un referendum abrogativo. Ma un drappello di Forza Italia, da Stefania Prestigiacomo a Mara Carfagna, dopo aver votato contro la fiducia vota si' alla legge. Mentre il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, invita senza mezzi termini i sindaci della Lega alla "disobbedienza". "Le Unioni civili - ha detto Salvini - sono l'anticamera delle adozioni gay, motivo per cui chiedero' come Lega a tutti i sindaci e agli amministratori locali di disobbedire a quella che e' una legge sbagliata".
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Ma la risposta di Renzi e' secca: "Un sindaco non puo' dire di fronte a una legge 'io non la applico'. Qualsiasi cittadino si ferma davanti alla legge. Se Bitonci non vorra' celebrare le unioni civili, lo fara' qualcun altro al posto suo, perche' il Comune non puo' rifiutarsi". Quanto al fronte cattolico e alla Cei, il premier spiega: "L'atteggiamento di una parte del mondo cattolico era atteso, trovo un po' fuori luogo le dichiarazioni di chi collega questo fatto al referendum costituzionale". Ma sulle adozioni frena: "Esiste lo spazio per ragionare di adozioni? Dobbiamo essere molto franchi tra di noi, credo che sarebbe opportuno guardarci negli occhi. Non so se ci sono le condizioni in Parlamento".
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Critico, ma da posizioni favorevoli alle unioni gay, anche il M5s, che si astiene sulla legge ma accusa: "questa non e' la legge Cirinna' ma la legge Verdini-Alfano-Renzi". Mentre Sel vota contro la fiducia ma si' alla legge. Appena arriva il si' dell'aula gli attivisti che attendono in piazza Montecitorio esultano, applaudono e si abbracciano. Maria Elena Boschi va a salutarli: "Approvare una legge che cambia la vita delle persone e per tante coppie ci rende orgogliosi del lavoro fatto". Ma Massimo Gandolfini cannoneggia: "Con il voto finale sulle unioni civili oggi si uccide la democrazia. Una legge fondamentale per il futuro assetto della societa' italiana, che istituisce un simil-matrimonio e de facto apre alle adozioni per coppie dello stesso sesso privando il bambino del diritto di avere un padre euna madre, viene fatta approvare dopo un iter che ha violato ogni prerogativa del dibattito parlamentare".
(AGI)