Bruxelles - La nomina di Carlo Calenda come successore di Federica Guidi al ministero per lo Sviluppo economico rende nuovamente vacante il posto di rappresentante permanente presso le istituzioni europee, che Calenda aveva occupato poco piu' di un mese e mezzo fa. Il suo insediamento nella sede diplomatica di Bruxelles, dove ha sostituito Stefano Sannino in seguito a una controversa decisione del presidente del Consiglio Matteo Renzi dopo le polemiche che lo avevano contrapposto alla Commissione europea nello scorso autunno, era infatti avvenuto il 21 marzo. Il suo arrivo, proprio alla vigilia degli attentati dell'aeroporto di Zaventem e della metropolitana della capitale belga, era stato preceduto da forti polemiche negli ambienti diplomatici. L'ambasciatore che rappresenta l'Italia nell'Unione europea e' infatti tradizionalmente un diplomatico in carriera, di solito proveniente da una serie di sedi internazionali prima di approdare a Bruxelles, dove l'incarico e' particolarmente delicato e dove lavorano numerosi altri diplomatici. La nomina di un politico come Calenda, proveniente dal governo dove era viceministro allo Sviluppo economico, ha provocato l'inconsueta reazione della categoria dei diplomatici. Il 21 gennaio, subito dopo la decisione del consiglio dei ministri, il sindacato Sindmae ha scritto a Renzi che la scelta " ha suscitato notevoli perplessita' fra i diplomatici italiani" e pochi giorni dopo, il 28 gennaio, un gruppo di 230 giovani in carriera ha a sua volta scritto al premier dicendosi "profondamente disorientati", soprattutto "in ragione della Sua particolare attenzione al merito e alla meritocrazia, che ha contraddistinto da sempre il Suo impegno politico e che rappresenta, insieme alla trasparenza, il cardine della riforma della Pubblica Amministrazione che il Suo Governo sta portando avanti". (AGI)