Roma - Dal primo giugno, con ogni probabilità, al valico di frontiera con l'Italia di passo Brennero inizieranno i controlli sulle persone al fine di impedire l'ingresso illegale in territorio austriaco dei migranti in arrivo dall'Italia. La barriera avrà uno sviluppo di circa 400 metri. Quattro saranno i punti per il controllo, più quello sui treni. Le autorità austriache auspicano di poter iniziare i controlli sui convogli internazionali già in territorio italiano.
Sarà chiesto all'Italia se i poliziotti austriaci potranno salire sui treni già alla stazione di Fortezza. Nel corso del vertice organizzato dalla polizia austriaca e tenutosi a passo Brennero, il direttore della polizia del Tirolo Helmut Tomac ha ribadito il possibile intervento dell'esercito e che complessivamente saranno impegnati oltre 250 agenti per i controlli alla frontiera. Lo stesso Tomac ha aggiunto che se l'Italia non dovesse consentire ai poliziotti di salire sul treno già a Fortezza, sarà istituita una fermata obbligatoria per tutti i treni a Steinach causando cosi' pesanti ritardi.
L'Austria "se necessario soldati al Brennero"
I controlli saranno effettuati anche sulla strada statale. Sull'autostrada il traffico verra' separato tra autovetture e mezzi pesanti con il limite di velocita' massima di 30 km all'ora. Il dispositivo scattera' subito dopo la galleria (in territorio italiano). I veicoli considerati sospetti verranno fermati e deviati su su aree predisposte ad accertamenti più accurati. Le barriere austriache fanno infuriare il presidente del Consiglio Matteo Renzi, secondo il quale l'ipotesi di chiudere il Brennero è "sfacciatamente contro le regole europee, oltre che contro la storia, contro la logica e contro il futuro". Il Governo non consentira' all'Austria di fare controlli sul territorio italiano,ha affermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7. "Assolutamente no", ha risposto Boschi alla domanda, precisando: "L'Austria sa benissimo che non può fare controlli sul territorio italiano. Noi possiamo - e lo faremo - sollevare in sede europea la violazione".
Il presidente della Camera Laura Boldrini ha sottolineato la "scelta sbagliata" di Vienna e ha chiesto l'intervento dell'Ue. Sulla questione è intervenuto anche il commissario europeo per la Migrazione, Dimitris Avramopoulos, oggi a Catania: "invece di erigere muri dovremmo costruire dei ponti, e comunque quello che sta avvenendo tra Austria e Italia deve essere spiegato e chiarito da Vienna - ha detto - capiamo che i Paesi hanno difficoltà e subiscono pressioni ma ciò che ci preoccupa è che si metta in discussione Schengen sulla libera circolazione dei cittadini".
Vienna inoltre prepara l'ennesimo giro di vite sui profughi. Il Parlamento, dove hanno ancora la maggioranza i socialisti del premier Werner Feymann, per tentare di arginare la crescita dell'estrema destra xenofoba dell'Fpoe (il cui candidato Norbert Hofer e' giunto primo alle presidenziali di domenica scorsa) ha approvato con 98 voti a favore e 67 contrari una controversa legge "blocca-profughi", in base alla quale il governo puo' dichiarare "lo stato d'emergenza" se il numero dei migranti dovesse improvvisamente aumentare, consentendo di respingere la maggioranza dei richiedenti asilo direttamente al confine, inclusi quelli provenienti da Paesi in guerra come la Siria. Intanto il ministro dell'Interno Angelino Alfano, a Catania con Avramopoulos, ha assicurato che se "all'inizio del 2014 in Italia c'erano dei punti deboli, tra i quali il sistema di identificazione, adesso siamo al cento per cento di riconoscimenti. Anche le commissioni per il riconoscimento dello status di rifugiato politico sono ad arretrati zero. I meccanismi dei rimpatri sono chiari, chi scappa da guerre o da persecuzioni sara' accolto, mentre chi non e' in regola con le leggi europee sara' rimpatriato". Alfano ha annunciato che "stiamo studiando una proposta da presentare all'Unione europea per l'uso delle navi per l'identificazione dei migranti, per poter prendere impronte digitali e dati anagrafici in mare durante i soccorsi. Cosi' non avremo un posto fisso a terra creando degli hotspot sul mare". Da parte sua Avramopoulos ha avvertito che "molti migranti sono arrivati e molti ne arriveranno. Dobbiamo essere molto preparati e meglio organizzati su questo. La situazione e' molto cambiata rispetto al passato. E l'Europa - ha assicurato - e' al fianco dei paesi piu' colpiti come la Grecia e l'Italia". (AGI)