Roma - "Tutti i giorni leggo polemiche tra politici e magistrati. Un film gia' visto per troppi anni". Cosi' Matteo Renzi nella sua enews è interveuto sulla polemica innescata dalle accuse del presidente dell'Anm, Piercamillo Davigo, invocando "rispetto" tra le istituzioni. "Personalmente ammiro i moltissimi magistrati che cercano di fare bene il loro dovere - sostiene il presidente del Consiglio - e anche i moltissimi politici che provano a fare altrettanto. Il rapporto tra politici e magistrati deve essere molto semplice: il politico rispetta i magistrati e aspetta le sentenze. Il magistrato applica la legge e condanna i colpevoli. Io rispetto i magistrati e aspetto le sentenze. Buon lavoro a tutti", ha concluso.
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Renzi ha avvertito che l'Italia deve "essere il Paese delle possibilita' e non dei divieti, del merito e non della rendita. Si gioca su questo larga parte del racconto dei prossimi anni del nostro Paese. Sono sempre piu' convinto, ogni giorno di piu', che l'Italia sia molto piu' forte dei propri critici. Voi che dite?". "L'Italia - sostiene il presidente del Consiglio - ha potenzialita' strepitose e sono in tanti ad essere convinti come me - molto piu' di me - che il futuro sia dalla nostra parte. Che dobbiamo continuare a offrire un racconto diverso alle nuove generazioni, a cominciare dalla scuola (che continua, comunque, a essere una scuola capace di formare i migliori talenti del mondo, non dimentichiamolo): un racconto fatto di speranza e non solo di critica. Insistere sull'ammirazione anziche' sull'invidia. Sulla voglia di mettersi in gioco, anche a costo di perdere qualche sfida. Sulla capacita' di interpretare un fallimento non come fine di tutto, ma come cicatrice che ti aiuta a crescere" conclude Renzi.
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Il premier è anche tornato sulla consultazione popolare sulle trivelle: "L'Italia ha parlato respingendo un referendum inutile. Che poteva diventare dannoso in caso di approvazione. Ho parlato subito dopo la chiusura dei seggi e trovate il video, molto semplice, delle cose che ho detto". "Io credo - sostiene Renzi - che occorra molto rispetto per tutti i cittadini. Per chi ha votato si', per chi ha votato no, per chi si e' astenuto. Il referendum ha i suoi vincitori: i lavoratori del polo di Ravenna e delle altre zone interessate. E ha i suoi sconfitti: qualche consigliere regionale che ha cavalcato il referendum pensando di farlo diventare occasione di battaglia interna. Vincitori e vinti, tutti insieme, adesso, possono lavorare per il bene dell'Italia. Il governo c'e'".
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Poi una stillatata alle opposizioni: "Dovevano mandarci a casa. Lo avevano promesso Salvini e Di Maio. Lo avevano annunciato con titoli roboanti in tutte le loro partecipazioni televisive: presenteremo una nuova mozione di sfiducia perche' stavolta abbiamo i numeri. E' finita che abbiamo preso piu' voti di sempre". "Loro - ha aggiunto - annunciano in tv che noi non abbiamo i numeri: poi si va in Aula e ogni volta perdono qualcuno. Diciamo che a noi le mozioni di sfiducia portano bene, dai".