Roma - "Non vogliamo e non possiamo dimenticare la passione" di Giulio Regeni "e la sua vita orribilmente spezzata. Fare memoria e' un atto di pace che, sono convinto, aiutera' queste giornate di Assisi a produrre buoni frutti". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio al direttore del Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Flavio Lotti, in occasione del Meeting nazionale delle scuole per la pace, la fraternita' e il dialogo.
Nyt: "vergognoso" il silenzio della Francia su Regeni
Intanto dal Cairo arriva la notizia che le perplessità suscitate dalla posizione egiziana sul caso di Giulio Regeni avrebbero spinto un gruppo di eurodeputati a convocare al Parlamentoeuropeo i genitori del ricercatore italiano torturato eucciso in Egitto. E' quanto riferisce il quotidiano egiziano "Shourouk", parlando di una serie di incontri tenuti all'ambasciata dell'Egitto a Strasburgo, tra una delegazione parlamentare egiziana e alcuni membri del Parlamento europeo. Le dichiarazioni dei deputati nordafricani, scrive il quotidiano, che continuano a negare ogni coinvolgimento delle forze di sicurezza nell'omicidio del cittadino italiano, avrebbero spinto i membri del Parlamento europeo a convocare i genitori del ricercatore ucciso. Al momento non è chiaro se la visita dei familiari di Regeni coinciderà con la presenza a Strasburgo della delegazione parlamentare egiziana, riporta ancora"Shourouk", e se i genitori del ricercatore effettueranno un intervento in aula.
Questo episodio ha incendiato l'Egitto, adesso Giulio Regeni è la persona più famosa nelpaese", ha affermato Ahmed Saed, capo della delegazione egiziana, che ha precisato: "Siamo qui per confermare che non ci risparmieremo nella ricerca della verità". Tutti gli apparati di sicurezza in Egitto, ha aggiunto Saed, "si stanno impegnando sul caso Regeni, lavorando sotto pressione". Il paese ha tutto l'interesse amantenere buone relazioni con l'Italia, "quindi non è logico che alcun apparato di sicurezza egiziano abbia seguito un certo tipo di approccio per torturare e uccidere Regeni", ha proseguito Saed. "Storicamente non abbiamo mai sentito di stranieri torturati a morte in Egitto, e non c'è alcuna intenzione di farlo", ha ribadito il capo della delegazione, secondo cui "le indagini sull'assassinio dell'ex procuratore generale Hesham Barakat hanno richiesto più di nove mesi per scoprire gli esecutori, mentre il caso di Regeni è avvenuto appena due mesi fa".
Nuova rogatoria della Procura di Roma
(AGI)