Roma - Non ci sono i presupposti per un'indagine interna da parte dei questori della Camera sul cosiddetto 'watergate' M5S. Secondo quanto apprende l'Agi, due giorni dopo le parole della presidente della Camera Laura Boldrini sulla presunta violazione delle mail dei parlamentari M5S - aveva detto "valuteremo in breve tempo se vi siano i presupposti per attivare le competenze di organi della Camera" - i presupposti, appunto, non ci sarebbero. Perche', cosi' viene spiegato, se la piattaforma fosse della Camera, potrebbero intervenire i questori, ma a quanto risulta non sarebbe cosi'. La richiesta di fare chiarezza anche sul fronte della sicurezza interna alle Istituzioni era stata sollevata sabato da numerosi esponenti del Pd, nel giorno in cui il 'Foglio' aveva pubblicato la notizia di un presunto controllo da parte della Casaleggio Associati sulle mail dei parlamentari pentastellati, notizia risalente ad ottobre 2014 e gia' pubblicata da agenzie di stampa e quotidiani. Tanto che in M5S oggi c'e' chi ironizza in modo sarcastico che si tratta di "autoriciclaggio post-datato di notizie false".
Quasi un anno e mezzo fa, quindi, era scoppiato il caso, c'erano state assemblee M5S dai toni infuocati, chiarimenti pubblicati sul blog da parte del gruppo M5S e dello stesso Casaleggio, ma alla fine anche delle espulsioni: in particolare a pagarne le conseguenze fu Massimo Artini (adesso al gruppo Misto della Camera, nella componente Alternativa Libera-Possibile) che era considerato l''informatico' del gruppo e fini' nel mirino del blog per quella che venne considerata una non corretta gestione del server. Nelle ultime ore, pero', il Pd non ha mollato e oggi il senatore dem, Stefano Esposito, ha annunciato la presentazione di un'interrogazione parlamentare contro quello che ha definito "Grande Fratello Casaleggio". "Il fatto che loro abbiano spiato le comunicazioni elettroniche - accusa Esposito - e' molto grave, l'autonomia dei parlamentari non deve essere messa in discussione e mi chiedo se questo tipo di pratiche sia stato condotto solo nei confronti dei parlamentari del Movimento 5 Stelle". M5S da parte sua ostenta tranquillita'. "La realta e' che e' partita la macchina del fango contro di noi perche' ci temono in vista delle prossime elezioni amministrative, Roma in primis" spiegano dal Movimento. La replica e' stata affidata sabato a Beppe Grillo e poi ieri sera ai cinque del Direttorio M5S che hanno parlato di "storia montata ad arte da stampa e Partito democratico", di "pura fantasia" e "la paura dei partitie di qualche editore di perdere Roma si fa sentire".
Infine, hanno espresso "solidarieta' a Gianroberto Casaleggio per il vile attacco subito. Lo invitiamo a chiedere i danni fino all'ultimo centesimo. Una risata li seppellira'". Danni che, secondo quanto viene riferito, Casaleggio sarebbe orientato a reclamare; del resto gia' dall'azienda del 'guru' sono partite molte querele nei confronti di giornalisti per articoli pubblicati su di lui e il Movimento. In ambienti 5 Stelle, tra l'altro, in molti dicono che questa "operazione macchina del fango" non servira' comunque, ne sono convinti, a farli perdere nelle citta' dove si andra' a votare a primavera, in particolare a Roma. Dove anzi i pentastellati leggono a proprio favore anche la poca affluenza alle primarie del Pd che si sono svolte ieri. E pure a Torino dove i 5 Stelle vedono grandi chance di vittoria per la loro candidata a sindaco. (AGI)