Roma - Strada sempre più in salita per le unioni civili. Il colpo di scena arriva nel tardo pomeriggio: il Movimento 5 Stelle si sfila, rompe l'asse con il Pd, e annuncia che non voterà il 'super canguro', ovvero l'emendamento Marcucci.
Certo, per i dem non e' stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno, gia' dall'ora di pranzo al Senato si vociferava con sempre maggior insistenza del 'no' dei grillini. Un 'no' che pesa come un macigno, perche' scombina tutti i piani dei dem e si va ad aggiungere alla fronda dei cattodem, pronta a votare contro la stepchild adoption e a chiedere, qualora si fosse arrivati al voto, lo spacchettamento del 'super canguro', pur di affossare le adozioni.
A sciogliere la riserva e' il grillino Alberto Airola, che in Aula dice chiaramente che il suo gruppo non potra' mai avallare "un parlamento che gioca sulla pelle dei cittadini", quindi "votiamo la legge e i 500 emendamenti rimanenti a voto palese". E' subito impasse per il Pd, che non ha piu' i numeri per approvare l'emendamento Marcucci, tanto che deve arrivare in 'soccorso' Sel che chiede il rinvio a domani dei lavori, proposta che passa grazie ai voti dei verdiniani (11 soli i sentori di scarto).
Ed e' guerra aperta tra Pd e 5 Stelle. Il primo ad aprire il fuoco e' il capogruppo dem Luigi Zanda: dai 5 Stlle arriva "un voltafaccia che mette a rischio l'intera legge". Ancora piu' dura la vice segretaria del Pd, Debora Serracchiani, che definisce i grillini "traditori" del loro popolo e del Paese, per "il miserabile calcolo di fare lo sgambetto al Pd". Pronta la replica dei pentastellati, che rivendicano "coerenza e chiarezza", ribadiscono di essere pronti a votare il ddl Cirinna' ma "a viso aperto", e dicono chiaro ai dem: "Non si azzardino a scaricare la responsabilita' su di noi", afferma la capogruppo Nunzia Catalfo. Al momento non e' chiaro cosa accadra' domani, quando alle 9,30 riprendera' l'Aula.
Il Pd deve correre ai ripari in poco tempo, prima delle 9,30 di domattina quando tornera' a riunirsi l'Aula del Senato e salvo cambi di programma sara' messo in votazione l'emendamento Marcucci sul quale, dopo che i 5 Stelle si sono sfilati, i dem non hanno piu' i numeri.
Tra le ipotesi in campo - in un susseguirsi di riunioni che vedono impegnati la maggioranza del Pd da una parte e i cattodem dall'altra - il ritiro dell'emendamento Marcucci, ma anche lo stralcio dell'articolo 5 sulle adozioni, sul qaule - se verra' bocciato il canguro - peseranno una mole ingente di votazioni segrete. Nessuna decisione e' stata presa, viene subito precisato, per ora si valutano le possibili alternative.
Pur non abbandonando la strada del dialogo con i 5 Stelle, il Pd in queste ore non esclude di intraprendere nuove vie, finora accantonate. Ovvero, viene spiegato da fonti di maggioranza a palazzo Madama, pallottoliere alla mano si sta valutando l'ipotesi di siglare un asse con l'area cattolica, non solo interna ma anche di Area popolare. Il che, pero', vorrebbe dire eliminare dal piatto non solo il 'super canguro' ma anche e soprattutto le adozioni. E non e' detto che basterebbe, se e' vero che da Area popolare non si da' per automatico il via libera al ddl Cirinna' se orfano della stepchild adoption. C'e' la parte che equipara le unioni gay al matrimonio da rivedere e definire nel dettaglio, spiegava in serata il capogruppo Schifani.
Insomma, per il Pd la strada si fa stretta: con i cattodem che insistono per lo stralcio delle adozioni e con un riequilibrio delle unioni omosessuali da non equiparare al matrimonio. Stessi paletti di Ap. Senza dimenticare che un si' alle richieste dell'area cattolica manderebbe su tutte le furie l'area piu' laica del partito, la sinistra interna e i Giovani turchi e farebbe storcere il naso a Sel e magari anche ai 5 Stelle, mettendo in forte dubbio i loro voti.
Le trattative, viene garantito, proseguiranno fino all'ultimo momento utile. La linea che, ma solo ad ora, sembrerebbe prevalere e' di andare comunque al voto domani sull'emendamento Marcucci, per "stanare i vari voltagabbana", spiega un big del Pd, e poi vedere come si ridefiniscono gli equilibri. Non e' detto, viene ancora spiegato da fonti dem, che domattina, prima dell'Aula, ci possano essere contatti con il premier Renzi, di ritorno dalla visita ufficiale in Argentina. (AGI)
La dico semplice, ma non mi vengono altre parole: i senatori Di Giorgi, Lepri e i cattodem hanno rotto il cazzo#buongiorno #cirinnamoreremo
— Daniele Viotti (@danieleviotti) 16 Febbraio 2016