Roma - Valerio Zanone è morto a Roma all'età di 79 anni.
Segretario del Partito liberale, parlamentare, tre volte ministro e sindaco di Torino, scelse di aderire prima all'Ulivo, poi alla Margherita.
Il mondo politico ricorda la figura di Zanone. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio alla famiglia: "In tutti i numerosi incarichi da lui rivestiti - sottolinea il Capo dello Stato - ha sempre portato il suo alto senso dello Stato, la sua rettitudine, la sua lungimiranza e il suo peculiare tratto personale, improntato a garbo e umanita'".
Il sottosegretario alle Politiche e agli Affari europei, Sandro Gozi, ha invece affermato che al Pd e al Paese "manchera' il suo contributo e la sua ricchezza di ideali".
Massimo Teodori, fondatore del Partito radicale, ricorda i 40 anni di condivisione di "battaglie per un autentico laicismo e una piu' profonda liberta'. A lui va il mio antico e caro saluto nella speranza che possa restare viva la sua eredita' politica e ideale in un'Italia occupata da troppi falsi conservatorismi e progressivismi".
Il gruppo Pd al Senato, con il presidente Luigi Zanda, commenta: "Era un convinto democratico e un autentico liberale dal grande spessore intellettuale. Una persona perbene che ha onorato la politica e le istituzioni".
Riccardo Nencini, segretario del Psi, lo ricorda come "un gentiluomo", "un liberale anomalo, contro la concezione elitaria del liberalismo, un laico, europeista, democratico. Un uomo che ha contribuito a inseguire l'idea di un progetto riformista.
Per il senatore Luigi Compagna, ultimo capogruppo del Pli a Palazzo Madama nella XI legislatura, "Zanone era un liberale vero e serio ed aveva il terrore di apparire un liberale alle vongole. Intristito dal venir meno dei suoi storici punti di riferimento, si era spinto a cercare liberalismo al seguito di Prodi. Non lo aveva trovato e si era ritirato nelle trincee della sua formazione giovanile: Croce e Giolitti, Einaudi e Malagodi".
(7 gennaio 2016)