Roma - "E' del tutto evidente che se perdo il referendum costituzionale, considero fallita la mia esperienza in politica". Matteo Renzi cala l'asso sul tavolo della politica e si gioca tutto sulle riforme e sul referendum che chiamera' gli italiani a bocciarle o promuoverle. Durante la conferenza stampa di fine anno, il premier illustra il lavoro fatto nel 2015, anche con slide corredate di gufetti, trae un bilancio in positivo e mette la 'fiducia' sulle riforme che saranno approvate nei primi mesi dell'anno: "faro' campagna per il referendum costituzionale". Ma tornando al bilancio, Renzi si e' detto certo: "Il 2015 e' andato meglio del 2014. E' stato un buon anno, che ha visto un segno positivo". Certo, "non va tutto bene", ma solo "un anno fa c'era una legislatura strascicata", ora "l'Italia si e' rimessa in moto e torna ad essere un grande Paese". Insomma: "Italia batte populismo quattro a zero".
Sulle riforme il premier fa notare: "Il dato di fatto e' che l'Italicum e' approvato". "Portare a casa il risultato della legge elettorale era tutt'altro che semplice", "e' stato un capolavoro parlamentare". E sul jobs act "oggi ci sono piu' tutele e piu' posti di lavoro, ma non mi accontento, non sono soddisfatto, lo saro' quando l'Italia tornera' ad avere il ruolo di leadership".
'Punzecchiature' tra Renzi e presidente Odg su schiavitù e botti
Il premier non si risparmia di attaccare il volto feroce della Ue, che ha scelto una politica economica "sbagliata" basata sull'austerity. Detto cio' "l'Italia non dichiara guerra alla Ue, anzi la sta difendendo", non fa polemiche ma "domande sulle regole, vorremmo che le regole valessero per tutti": "Chiediamo il rispetto doveroso". L'Italia ha "rispettato tutte le regole Ue. Non chiede sconti, non chiede saldi, non e' al discount, chiede che le regole Ue valgano per tutti". Quanto ai punti dolenti, Renzi risponde secco sulla crisi delle banche popolari: "Chi ha subito un danno deve sapere cheil governo e' dalla sua parte e fara' di tutto perche' abbia indietro i suoi soldi". E comunque "non c'e' rischio sistemico per le banche italiane". Poi confuta i numeri portati dalle opposizioni sull'immigrazione: "Se guardiamo i numeri vediamo che ci sono meno sbarchi dello scorso anno, siamo al record storico, piu' basso in assoluto di immigrazione in Italia". E sulle unioni civili spiega: sono un "fatto di giustizia equita' e dignita'", "dobbiamo portarlo a casa", anche se e' un tema che "divide" anche dentro il Pd. Il premier respinge al mittente le critiche del M5s sullo smog: "Non commento la strumentalizzazione dei morti, che ormai e' uno sport a cui ci stanno abituando alcune opposizioni". E infine una previsione in rosa: "Non sono terrorizzato dal perdere consenso: se si dovesse fare una previsione per le politiche 2018 direi che vinciamo al primo turno". (AGI)
(29 dicembre 2015)