Bruxelles - Un'Unione europea a guida tedesca e l'avvio della procedura di infrazione contro l'Italia per le inefficienze nella registrazione delle impronte digitali, notificato la scorsa settimana con una lettera di messa in mora. Questi sono i due punti di cui il premier Matteo Renzi si è lamentato a Bruxelles.
Alla riunione pre-vertice dei leader europei socialdemocratici, Renzi ha sollevato la questione della forte influenza della Germania sulle istituzioni Ue. Secondo quanto hanno riferito fonti Pse, Renzi avrebbe chiesto sostegno ai colleghi per un contrasto collettivo a tale influenza, in particolare sul tema dell'ampliamento del gasdotto Nord Stream, voluto dalla Germania e contrastato da una serie di altri paesi fra cui l'Italia. Dell'argomento si parlerà oggi: nella seconda giornata del vertice, infatti, in agenda ci sono i temi economici ed energetici e quello della lotta al terrorismo. Durante il dibattito al Consiglio europeo sull'emergenza profughi, inoltre, Renzi ha chiesto spiegazioni al presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, ricordando il lavoro quotidiano che l'Italia fa per accogliere e registrare i migranti che sbarcano. Secondo quanto riferiscono fonti comunitarie, Juncker avrebbe rassicurato Renzi, spiegando che la lettera di messa in mora su questo tema è stata inviata a molti altri paesi in prima linea. La procedura di infrazione sulle impronte digitali dei migranti non è il solo punto del rapporto con l'Unione europea di cui il governo è scontento.
Anche i profughi afghani potranno presto essere fra quelli che hanno diritto ad essere compresi, assieme a eritrei e siriani, fra quelli che hanno diritto alla protezione internazionale e far così parte degli schemi di ricollocamento da Italia e Grecia. è quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo sull'immigrazione, il primo tema affrontato questa sera dai leader. La richiesta è stata fatta dalla delegazione italiana, come ha confermato oggi lo stesso ministro dell'Interno Angelino Alfano. "Il Consiglio è invitato a esaminare rapidamente la situazione sull'Afghanistan", è scritto nel documento, al paragrafo che riguarda il meccanismo di redistribuzione. "Il consiglio deve continuare a lavorare sul meccanismo di ricollocamento - è premesso - tenendo in considerazione l'esperienza raggiunta, e decidere rapidamente sulla sua posizione riguardo alla lista dei paesi sicuri di origine".
I rappresentanti diplomatici dei Ventotto paesi Ue devono "concludere rapidamente il lavoro su come mobilitare i 3 miliardi di euro per il fondo rifugiati della Turchia", hanno stabilito i capi di Stato e di governo nella prima sessione del Consiglio europeo sull'immigrazione. Fra le cose che le istituzioni Ue e gli stati "devono" fare "urgentemente" c'è infatti l'attuazione e la realizzazione operativa dell'accordo Ue-Turchia del 29 novembre e del piano di azione Ue-Turchia", e in questo contesto si chiede al Coreper una rapida decisione sui 3 miliardi per aiutare la Turchia a gestire i rifugiati (circa 2,2 milioni, in gran parte siriani) che si trovano sul suo territorio. (AGI)
(17 dicembre 2015)