Sono amici di 'Marafone', un gioco di carte romagnolo simile al Tressette con la briscola. La vera partita, tuttavia, è segnata per il 26 maggio perché il vincitore si troverà a gestire una delle eredità piu' scomode lasciate all'Italia. Il match è tra i due candidati per la poltrona di sindaco a Predappio (Forlì), il paese dove è nato Benito Mussolini, meta di nostalgici con la camicia nera e allo stesso tempo roccaforte rossa dal Dopoguerra in poi.
A sfidarsi, un ex calciatore professionista ed un ex berlusconiano fuori dagli schemi sostenitore ad esempio, del sì al referendum costituzionale di Matteo Renzi. Gianni Flamigni ("ero un marcatore rognoso, chi passava sotto le mie grinfie se lo ricordava") già difensore in serie A per il Cesena o il Brescia ed assessore uscente della giunta Frassineti, correrà per il centrosinistra, mentre Roberto Canali, che conduce un'azienda di famiglia nell'agroalimentare, sarà il rappresentante del centrodestra.
In consiglio comunale (dal 1995 al 2014) in liste civiche alternative alla sinistra, fino al 2009 aveva la tessera di Forza Italia "poi sono cambiate le cose". Amici nella vita, entrambi 'civici' senza tessere di partito, preferiscono definirsi 'competitor' piuttosto che avversari. Ogni settimana si trovano attorno ad un tavolo per giocare a carte e per parlare di politica. A tracciare il solco più profondo nelle loro proposte è proprio la figura del Duce ma non le manifestazioni dei nostalgici (nelle ricorrenze legate al fascismo) definite dai due candidati sindaco "pagliacciate che recano danni alla comunità".
"Mussolini è una figura centrale nel turismo per Predappio. È innegabile. Lo dimostra il crollo delle presenze legate alla chiusura della cripta. Il volano del turismo è Mussolini e tutto il resto ci deve girare attorno. Non ci dividiamo tra guelfi e ghibellini occorre superare le contrapposizioni", sono le parole di Canali intervistato dall'Agi.
"Questo è un tema complesso", la replica di Flamigni, "Mussolini, per i predappiesi, rappresenta sicuramente una possibilità ma è necessario lavorarci attraverso lo studio e la cultura". Questo, spiega l'ex calciatore che ora, insieme alla moglie, ha un'azienda attiva nel settore dei mobili, si può realizzare sostenendo il progetto del sindaco uscente legato al museo sul fascismo all'interno dell'ex Casa del fascio.
Condanna di entrambi, invece, alle ricorrenze dei nostalgici. Negli anniversari della marcia su Roma e della nascita o della morte di Mussolini "avvengono delle pagliacciate superate dalla storia - ha sottolineato Canali - che fanno un danno alla nostra comunità. Ci sono altri 362 giorni dell'anno in cui a visitare Predappio arrivano persone normali per vedere i luoghi che hanno fatto la storia. Ad esempio, secondo me, sarebbe una buona idea ricreare nella casa natale di Mussolini, attualmente adibita a mostra, l'ambiente dove visse il Duce".
Spesso le manifestazioni dei nostalgici "le subiamo - ha rimarcato Flamigni - invece abbiamo bisogno di incentivare un turismo che venga qui per capire. Noi vogliamo diventare un centro che informi i cittadini in modo che queste pagliacciate non avvengano più". A prendere le distanze dalle camice nere anche il sindaco dem uscente Giorgio Frassineti. "Predappio è una comunità gentile, un luogo vivo e solidale e non ha niente a che fare con i saluti romani. Negli ultimi cinque anni - ha ricordato - ho accolto 200 profughi e non c'è un parcheggio a pagamento in questa città. Ultimamente Predappio ha vissuto un isolamento e una banalizzazione della storia. Il paese natale di Mussolini - ha concluso - non può essere declinato solo sul turismo o il commercio. Bisogna puntare tutto sulla cultura".