Il Movimento 5 Stelle esulta per quello che Alessandro Di Battista definisce un "trionfo, una vera e propria apoteosi che dimostra la bontà del lavoro che abbiamo fatto". E ora, rivolgendosi agli altri partiti, "tutti quanti dovranno venire a parlare con noi: e questa è la migliore garanzia di trasparenza per i cittadini, perché tutti i partiti - ribadisce il volto più amato del Movimento 5 stelle - dovranno venire a parlare con noi secondo i nostri metodi di trasparenza, correttezza e credibilità. E questo varrà nei prossimi giorni, nelle prossime settimane". Per Alfonso Bonafede, il primo a commentare mezz'ora dopo gli exit poll, "se confermato di tratta di un dato straordinario, anzi storico". E anche lui insiste: "C'è un elemento certo: il M5s sarà il pilastro della prossima legislatura ed è il risultato di tutti questi anni di lavoro".
Abbracci e brindisi al comitato elettorale
Archiviata ogni prudenza, i pentastellati non hanno aspettato i dati reali per commentare e hanno manifestato tutto il loro entusiasmo nella sala in cui sono riuniti a decine - Luigi Di Maio, Di Battista ma anche Davide Casaleggio e tanti deputati - e hanno iniziato a festeggiare con urla di giubilo, abbracci e brindisi a base di bollicine. Iniziano ad arrivare le proiezioni e M5s si attesta sul 32% e torna subito alla ribalta il tema delle alleanze. Bonafede su questo non si sbilancia: "È troppo presto ora per parlare di alleanze" ma di certo, rimarca, "Il Movimento 5 stelle è la prima forza politica del paese e avrà un ruolo da protagonista assoluto nel corso della legislatura".
Intanto, la notte è lunga. Il comitato elettorale all'hotel Parco dei principi è stato prenotato, con la sala stampa aperta, fino al tardo pomeriggio di lunedì. Di Maio dovrebbe parlare nel pomeriggio, quando i dati saranno più consolidati. Cinque anni fa il Movimento aveva il suo comitato elettorale all'albergo Saint John di Roma, nel quartiere Esquilino di Roma: meno giornalisti e soprattutto, pentastellati tutti dai volti sconosciuti. Fu in quell'occasione che si fece conoscere Di Battista, oggi il volto più amato di M5s, ribattezzato 'Dibba'. E con lui c'erano anche altri che sarebbero diventati deputati, come Marta Grande. E fu a quelle elezioni, del 24 e 25 febbraio 2013, che M5s fece un vero e proprio boom inatteso: conquistò il 25%, dato non previsto da alcun sondaggio e reso noto proprio mentre Di Battista stava parlando in una diretta tv.
Oggi, cinque anni dopo, tutto molto diverso: M5s forte di un consenso consolidato, si presenta con un profilo più di governo, quasi istituzionale come ormai da impronta Di Maio. L'organizzazione ha fatto passi da gigante e i giornalisti sono triplicati: oltre 450 le testate accreditate, di cui circa 90 straniere. Anche il look è piu' istituzionale: Di Maio sempre in giacca e cravatta, ma stavolta anche Di Battista ha optato per la giacca.