È morto Gianni De Michelis, ex vicepremier (1988-89) e ministro socialista degli Esteri (1989-92), del Lavoro (1983-87) e delle Partecipazioni Statali (1980-83). Lo si apprende da fonti politiche a lui vicine. Malato da tempo, De Michelis negli ultimi anni ha vissuto a Venezia con suo figlio. Aveva 78 anni.
De Michelis è stato deputato per più legislature con il Psi ed europarlamentare con il Nuovo Psi, nonché presidente onorario dell'Aspen Institute. Aderì al Psi nel 1960, iniziando la sua carriera politica nei movimenti studenteschi, per poi aderire alla corrente di sinistra del partito, capeggiata da Riccardo Lombardi.
Nel 1976, membro della direzione da ormai sette anni, appoggiò l'elezione alla segreteria di Bettino Craxi, al quale resterà vicino anche quando la corrente alla quale apparteneva se ne distanziò. Da ministro degli Esteri fu protagonista di momenti chiave della storia contemporanea, dalla caduta del muro di Berlino alla prima guerra del Golfo, dal collasso dell'Urss al Trattato di Maastricht, del quale fu tra i firmatari. L'opinione pubblica lo ricorda però anche per la sua fama da bon vivant, di amante della vita notturna e delle discoteche, alle quali dedicò una celebre guida.
Sottoposto a 35 diversi procedimenti giudiziati durante gli anni di Tangentopoli, patteggiò un anno e sei mesi per corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti autostradali in Veneto e sei mesi per il caso Enimont, pene poi sospese con la condizionale.
Dopo il crollo della Prima Repubblica seguito a Tangentopoli, De Michelis diventa segretario di un redivivo Partito Socialista che si avvicina a Forza Italia di Silvio Berlusconi, il quale aveva inglobato buona parte della classe dirigente del vecchio Psi. La componente guidata da Ugo Intini decise per là scissione e fondò lo Sdi, alleato del centrosinistra. Sarà poi dal 2001 al 2009 segretario nazionale del Nuovo Psi, fondato insieme a Bobo Craxi, figlio di Bettino, e sempre gravitante nell'area del centrodestra.
Nel 2009 De Michelis rompe con Bobo Craxi, che sceglie di tornare nell'alveo del centrosinistra, e diventa consulente dell'allora ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, anch'egli ex socialista. Due anni dopo aderisce ai Riformisti Italiani, progetto politico che vede coinvolti altri ex esponenti del Psi come Stefania Craxi e Alessandro Battilocchio. La malattia lo avrebbe poi progressivamente allontanato dall'attività politica.