"Ad un certo momento ho temuto che davanti all'ondata migratoria e alle problematiche di gestione dei flussi avanzate dei sindaci ci fosse un rischio per la tenuta democratica del Paese". Ha parlato così il ministro dell’Interno Marco Minniti, intervistato martedì 29 agosto a Pesaro da Fiorenza Sarzanini nell’ambito della Festa tematica dell’Unità dedicata agli Enti locali. Un'intervista sui temi più urgenti affrontati dal suo dicastero in questi mesi. Ma non solo
"In Francia chiaro successo dell'Italia"
"Quello che è successo ieri (lunedì 28 agosto, ndr) è stato un chiaro successo per l'Italia". Ha detto in relazione all'intesa raggiunta a Parigi sulla gestione dei flussi migratori. "Ieri c'è stato il compimento di quel processo che avevamo iniziato a febbraio e i Paesi europei ce l'hanno riconosciuto. Ora bisogna investire come è stato fatto per la rotta balcanica. Bisogna che l'Europa ora faccia la sua parte".
"L'immigrazione si risolve investendo nei Paesi africani"
"Per risolvere il problema dell'immigrazione occorre investire grandi risorse nei Paesi africani della Guinea al Ciad del Niger a tutta la zona subsahariana. Quanti soldi? Almeno quanti sono stati investiti per la Turchia e la rotta balcanica". "Se l'Africa sta male l'Europa starà male, se l'Africa sta bene l'Europa starà bene. Per questo - ha detto il ministro - occorre un piano di sviluppo per i Paesi africani e occorre formare una classe dirigente stabile. In questo modo nel giro di tre anni potremo davvero affrontare il problema dell'immigrazione".
"Occupazioni abusive? Si deve rispettare la legge"
"Sulle occupazioni abusive occorre rispettare la legge. Nel decreto sono stabiliti due principi fondamentali da applicare in una democrazia: legalità e umanità". "Fatti salvi questi due principi, dopo gli sgomberi è necessario costruire percorsi alternativi di accoglienza per i soggetti più deboli compresi i rifugiati, in collaborazione con le Regioni e gli enti locali", ha aggiunto: "Se le piazze sono vissute, sono sicure. Altrimenti sono a rischio".
"Ho temuto per la tenuta democratica dell'Italia"
"Ad un certo momento ho temuto che davanti all'ondata migratoria e alle problematiche di gestione dei flussi avanzate dei sindaci ci fosse un rischio per la tenuta democratica del Paese. Per questo dovevamo agire come abbiamo fatto non aspettando più gli altri paesi europei". "Quando il 29 giugno sono arrivati 12.500 migranti in sole 36 ore su 25 navi diverse", ha ricordato il ministro, "la situazione era davvero difficile e io quel giorno sono dovuto tornare subito dall'Irlanda. Non potevamo continuare a gestire in questo modo i flussi migratori e abbiamo agito in modo nuovo. Ora l'Europa ci ringrazia per questo. Il Mediterraneo centrale è tornato al centro dell'attenzione dell'Unione europea".
"Abbiamo una delle polizie migliori al mondo"
"Devo ringraziare le Forze dell'ordine per quello che stanno facendo nel contrasto al rischio terroristico in Italia. Come hanno detto anche autorevoli magistrati, abbiamo una delle polizie migliori del mondo. Per questo non è accaduto nulla nel nostro Paese e comunque continueremo a vigilare". "Non so se è lo stellone italiano che ci ha protetto fino ad ora - e questo può anche essere - ma di certo le principali strade che dobbiamo percorrere per garantire la sicurezza sono due: una maggiore intelligence e un maggiore controllo del territorio. Questa seconda via significa una più stretta sinergia con i sindaci e le polizie locali in modo che loro ci mettano nelle condizioni di operare al meglio in tutte le aree avendo un know-how adeguato ad ogni realtà e situazione". Per Minniti "le modalità di attuazione degli attentati non sono più prevedibili, come dimostra il caso di Stoccolma, dove il camion usato e stato sottratto all'autista pochi minuti prima di colpire nel centro commerciale. L'unico mezzo che abbiamo per evitare le stragi è di tenere sempre alta la vigilanza", ha detto ancora il ministro.
"Impressionato dai piani presentati da Tripoli"
"Il traffico di esseri umani è attualmente la principale attività economica in alcune realtà della Libia, a cominciare da Sabrata. Per combatterlo, occorre fornire sostegno ai sindaci dalle città libiche costruendo con loro percorsi alternativi che li aiutino a realizzare uno sviluppo futuro diverso e stabile". "Sono rimasto positivamente stupito - ha detto ancora - dal livello dei masterplan che ci hanno presentato a Tripoli nel luglio scorso i sindaci delle 14 città della Libia che abbiamo incontrato insieme ai delegati dell'Anci. Per questo dico loro che, se ci aiuteranno nella lotta al traffico di esseri umani e nella gestione dei flussi migratori provenienti dall'Africa centrale, noi li sosterremo nella creazione di un circuito economico nuovo nei loro territori".