"In questi giorni da destra mi hanno descritto come il cattolico terzomondista che si oppone alla linea di quelli 'legge e ordine'. Ecco questo mi ha dato fastidio. Io rispetto la legge dello Stato. Lavoro per l'ordine e la sicurezza. Sono impegnato per stroncare il traffico odioso dei clandestini, in questa nostra guerra contro gli scafisti. Ma se c'è una nave di una Ong vicina a gente da soccorrere, non posso escluderla. E anche se non ha firmato il codice di autoregolamentazione, sono obbligato a usarla per salvare vite umane".
"I salvataggi non sono uno scherzo"
Lo sostiene, in un'intervista a 'Repubblica' Graziano Delrio. Il ministro dei Trasporti nega però contrasti col collega Minniti: "per quanto mi riguarda non ho punti di contrasto con lui" ma se si parla di soccorsi in mare "la Guardia Costiera dipende dal ministero dei Trasporti e tocca a lei valutare se è necessario effettuare dei trasbordi". "E se l'altra sera ci fossimo comportati diversamente e fossero morte delle persone? - si chiede a proposito dell'ultimo salvataggio - E gli ufficiali fossero andati sotto processo come è già successo? Ragazzi non si scherza".
"Renzi ha ragione: la chiave di volta è lo sviluppo in Africa"
"Io ho dato disposizioni alla Guardia costiera di usare principalmente le Ong che mostrano un atteggiamento collaborativo. Ma certo non posso violare una regola del diritto internazionale o la nostra Costituzione. O qualcuno pensa che si possa vietare il trasbordo a una nave con migranti, magari lasciandola fuori dai porti a vagare nel Mediterraneo per 15 giorni?". "Io non inseguo le parole d'ordine dei razzisti e dei fascisti", conclude il ministro ribadendo di essere "pienamente d'accordo con le strategie dei governi Renzi e Gentiloni. Nessun disagio e condivido l'apprezzamento del Quirinale. E quando Renzi dice che la chiave di volta è lo sviluppo dell'Africa, ha ragione".