Matteo Salvini alla fine infila i panni del vincitore, ma qualche dubbio resta. Anche se da Berlino fanno sapere che sbarchi all’aeroporto non sono previsti, precisano anche che non sono previsti per questa settimana. Dalla prossima si vedrà. E non è detto che sarà un replay di quanto avvenuto oggi.
Oggi l’Italia ha scoperto che, oltre alla rotta balcanica, a quella mediterranea, a quella spagnola i flussi migratori possono scorrere anche lungo i sentieri della rotta tedesca. E sono parecchie migliaia di persone.
Gente di Dublino
Si chiamano così: Dubliners, come in un libro di James Joyce. Sono quei migranti che hanno toccato come primo approdo in Europa l’Italia, e secondo gli accordi presi per l’appunto nella capitale irlandese (dove di rado riescono ad affacciarsi) una volta intercettati in un qualsiasi paese Ue possono essere rimandati indietro. Ma non alle loro case nel Terzo Mondo, quanto semmai al primo paese d’approdo. Se questo è stato la Grecia, in Grecia. Se è la Spagna, in Spagna. Se è stata l’Italia, toccano a noi. Sono diverse migliaia. Un problema.
“Arrivano i migranti”
L’allarme lo danno i media tedeschi: un primo volo charter da Berlino per l'Italia sarebbe stato previsto già per domani. A bordo l’incubo di chi vuole chiudere le frontiere ai migranti: richiedenti asilo nigeriani. Peggio: un secondo volo alla volta del nostro Paese era in programma il 17 ottobre.
Possibile che la Germania del ministro degli interni Horst Seehofer, partner privilegiato di Salvini, ci stesse giocando questo scherzo? Parrebbe di sì, perché stando a quanto riferito dal ministero dell'Interno tedesco, un respingimento collettivo – organizzato e pagato dalle autorità bavaresi ma con personale di polizia federale – sarebbe già avvenuto a fine luglio, con destinazione Milano.
Luglio, quando al governo c’era già l’attuale coalizione giallo-verde, e l’attenzione era rivolta verso le acque del Mediterraneo.
Diecimila respingimenti richiesti, 40.000 potenziali
Non è un problema da poco: nei primi sei mesi del 2018 la Germania ha presentato 10.748 domande di respingimento verso l’Italia, nella maggior parte legate al regolamento del trattato di Dublino. Di questi, sono stati rimandati in Italia 1.692 persone. Insomma, quello che arriva sempre meno da Sud potrebbe giungere da Nord, e per il governo sarebbe alle prese con un nuovo problema con l’Ue ed il suo membro più importante. I migranti potenzialmente interessati, infatti, sono 40.000 nella sola Germania e 15.000 in Francia.
Certo, la più grande associazione tedesca che si occupa di asilo e migranti, la Pro Asyl, ha espresso la propria netta contrarietà ai respingimenti verso l’Italia. Ma “perché lì i migranti finiscono nella maggior parte dei casi in strada, praticamente non viene offerto loro alcun aiuto”. In altre parole, non siamo all’altezza della situazione.
“Chiudiamo gli aeroporti”
Non è questo, comunque, il motivo dell’indignazione del ministro Matteo Salvini.
“Se qualcuno, a Berlino o a Bruxelles, pensa di scaricare in Italia decine di immigrati con dei voli charter non autorizzati, sappia che non c’è e non ci sarà nessun aeroporto disponibile. Chiudiamo gli aeroporti come abbiamo chiuso i porti” avverte il titolare del Viminale.
"Noi non avvisiamo"
Non si sa cosa corra tra le cancellerie di Roma e Berlino. Fatto sta che tempo poche ore e dalla Germania arriva la precisazione: “Non ci sarà nessun charter con migranti da respingere verso l’Italia questa settimana”. Seguita da una seconda: “Non diamo informazioni in anticipo sui rimpatri”, per non creare difficoltà all’operazione. Come dire: non abbiamo rinunciato per nulla ai charter.
Gentiloni: noi dicevamo di no
Solleva un dubbio l’ex premier del Pd Paolo Gentiloni: non è che con l’Europa si fa la voce grossa, e poi con la Germania si cede? Scrive Gentiloni: “Il ministro degli Interni ha concesso al suo omologo tedesco Seehofer quello che da anni la Germania chiede e l’Italia non concede: il rimpatrio dei 'Dubliners', i migranti entrati da altri paesi dell’area Schengen. Noi avevamo sempre detto di no, in mancanza di un impegno comune europeo sull’accoglienza, Salvini a quanto pare ha detto di sì (anche se ora ci sta ripensando)".