Il paragone degli emigrati italiani del secolo scorso con i migranti che sbarcano sulle nostre coste, ispirato al ministro degli Esteri dall’anniversario della strage di Marcinelle, spacca il governo.
Quel parallelismo è giudicato offensivo dalla Lega che ribatte con i capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo: "Paragonare gli italiani che sono emigrati nel mondo, a cui nessuno regalava niente nè pagava pranzi e cene in albergo, ai clandestini che arrivano oggi in Italia è poco rispettoso della verità, della storia e del buon senso".
La campana suona per i morti della miniera
Tutto è partito dai 262 rintocchi della campana Maria Mater Orphanorum che ricordano al mondo il disastro avvenuto nella cittadina in Belgio, l'8 agosto 1956: 262 minatori, tra cui 136 italiani, morirono nell'incendio alla miniera del Bois du Cazier.
“Anche noi siamo stati migranti”
"E' una tragedia immensa, una ferita profonda che l'Italia ricorda con la solenne Giornata del Sacrificio del Lavoro, in onore di tutti i lavoratori italiani ovunque nel mondo", scrive Enzo Moavero Milanesi, nel messaggio rivolto ai connazionali per la giornata di commemorazione. "Oggi che siamo nei postumi della crisi economica, e che siamo di fronte alle sfide della migrazione, non dobbiamo dimenticare queste tragedie del passato che fanno parte di noi stessi, di quello che siamo stati e di quello che siamo”.
"Non dimentichiamo che Marcinelle è una tragedia dell'immigrazione", aggiunge il capo della diplomazia, che sostiene la necessità di "un'Europa più sociale".
Mattarella è d’accordo
Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si sofferma a riflettere sulle affinità fra i migranti di oggi e di ieri. "Il sacrificio dei 262 lavoratori, tra i quali 136 connazionali, è destinato a richiamare alla memoria di tutti noi il valore delle sofferenze e del coraggio dei migranti in terra straniera alla ricerca di un futuro migliore per le loro famiglie, da costruire con il loro lavoro", scrive il Capo dello Stato nel suo messaggio.
L’Ugl contro le morti bianche
A Marcinelle è presente anche il sindacato Ugl con l'iniziativa "Lavorare per vivere" per sensibilizzare le autorità europee sul fenomeno delle "morti bianche". "Oggi siamo a Marcinelle con 262 sagome bianche, in ricordo dei minatori che persero la vita. Investire nella prevenzione e nella sicurezza sul lavoro è un dovere civico a livello globale, che deve coinvolgere le Istituzioni, le parti sociali, le aziende e i loro dipendenti", ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell'Ugl.
La Cei ricorda i braccianti morti in Puglia
La Fondazione Migrantes ha ammonito che "ricordare quello che è successo in questo tempo in cui la crisi ha aperto una nuova stagione di emigrazione dei giovani italiani, significa non abbassare la guardia sulla tutela dei diritti dei lavoratori migranti in Europa per evitare che, come succede spesso, siano costretti a subire orari e trattamenti sui posti di lavoro che non tutelano la loro dignità come ci ricordano gli incidenti di questi giorni e che hanno visto la morte di alcuni lavoratori senza alcuna tutela".
Fratelli d’Italia si schiera con la Lega
Sulla stessa linea della Lega, invece, Fratelli d’Italia: "Gli Italiani che emigrarono hanno portato lavoro e qualità e chi ci ha ospitato ha preteso che rispettassimo fino all'ultima regola, perseguitando correttamente chi non lo fece. Il richiamo di Moavero o è inutile o è fuorviante rispetto alla necessaria azione per impedire una invasione di clandestini che con gli emigranti italiani non c'entra nulla. Il Ministro degli Esteri eviti paragoni impropri e offensivi”, dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera dei Deputati, Francesco Lollobrigida replicando alle parole del ministro degli Esteri in occasione del 62mo anniversario della tragedia di Marcinelle.