L’accelerazione al voto, accelera anche i posizionamenti politici. Specie nel centrodestra. E lei, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, è oggi di certo la più soddisfatta della rottura del rapporto tra Lega e 5Stelle che porta dritta dritta alla crisi di governo e al ricorso alle urne. In fondo, lei a Salvini di staccare la spina al governo gialloverde l’ha sempre chiesto e, fosse stata lei nei panni del leader leghista “avrei aperto la crisi all’indomani delle elezioni europee, che avevano dimostrato come ci fosse un’altra maggioranza possibile” come dice al Corriere della Sera in una breve intervista nell’edizione cartacea.
Dunque le urne oggi potrebbero favorire l’avvicinamento a cui lei stessa sta lavorando da tempo: “un governo fatto solo da FdI e Lega, un centrodestra rivisto e corretto senza Forza Italia, possibilmente dopo averla resa ininfluente”, come osserva Il Messaggero. Così al Corriere ripete, convinta, che “l’unica soluzione è il voto immediato, senza se e senza ma”. Tanto più che le elezioni Europee hanno dimostrato, “e lo confermano ancora di più tutti i sondaggi”, che “c’è un governo forte, coeso con numeri importanti che può uscir e da libere elezioni e stare in sella cinque anni, fare le riforme importanti e politicamente scorrette delle quali l’Italia ha bisogno”.
"Siamo pronti a governare con Matteo Salvini"
Dunque Giorgia Meloni dice che “il voto a ottobre va benissimo”, “siamo pronti a governare” con Matteo Salvini in quanto “l’alleanza Lega-FdI è pienamente compatibile e ampiamente autosufficiente”. Su quali punti? “Su immigrazione, economia (vogliamo una ricetta economica “trumpiana” che prevede choc fiscale e investimenti pubblici, difesa delle aziende e del prodotto italiani), sicurezza, famiglia, rapporto con l’Europa” spiega. “E anche se con ricette spesso diverse, la visione tra noi e il partito di Salvini è perfettamente compatibile” aggiunge poi.
In questo percorso come gamba sovranista di Matteo Salvini, Giorgia Meloni però non sa se in questa alleanza c’è spazio anche per Forza Italia di Berlusconi, sulla quale continuano a permanere “molti punti interrogativi che non sono stati sciolti”. Anzi, che in qualche misura si sono moltiplicati nel momento in cui nel lanciare l’Altra Italia, ultimo suo prodotto politico, Berlusconi ha dato l’impressione di essersi dedicato “più a distinguersi dalla destra quando noi gli chiedevamo di distinguersi dalla sinistra”. Ma per affrontare il tema dell’ex Cavaliere c’è tempo, “vedremo nei prossimi giorni” e in ogni caso “ne parlerò con Salvini, è importante capire come la pensa anche lui”.
E Toti? Che ruolo avrà, se avrà un ruolo? A domanda Meloni risponde che “non mi è chiaro attualmente il suo percorso, quindi non saprei”. Può solo confermare che è un ottimo presidente di Regione e siamo pronti a confermargli il sostegno in vista delle prossime Regionali” così come si dice anche pronta a raccogliere l’eredità del centrodestra alleato della Lega”. E Il Messaggero osserva che a tale proposito prima della pausa estiva la Meloni aveva lanciato un ultimo appello ai delusi di Forza Italia, a cominciare da Giovanni Toti, invitandoli a considerare FdI come “la casa inclusiva, meritocratica e coerente che state cercando”. Mettendo addirittura in gioco la propria “leadership e perfino il logo” del partito, “anche se è sua convinzione che si tratti ormai di un ‘brand vincente’”.
Tuttavia la crisi c’è ma ancora non se ne intravede chiaramente l’esito e pertanto Giorgia Meloni è ancora prudente e non si nasconde “che con la scusa della manovra e della speculazione ora si inventino manfrine di palazzo” perché, aggiunge, “c’è purtroppo un Parlamento che pullula di persone che hanno paura di non essere rielette a causa delle oscillazioni dei partiti di riferimento” ed è pertanto “ragionevole ritenere che ci sarà un’ampia schiera di parlamentari disposti a sondare e percorrere strade diverse dal voto”.
In questi ultimi mesi, osserva Il Messaggero, “il partito di Giorgia Meloni è cresciuto in voti e sul territorio, riaggregando pezzi della destra doc e stringendo accordi elettorali anche grazie alla ‘campagna acquisti’ ai danni di Forza Italia”. E dopo il grande gelo con Salvini, all’indomani delle Europee in cui la leader di FdI avrebbe voluto che la Lega staccasse subito la spina al governo, i due leader sovranisti “hanno ricominciato a parlarsi” annota il quotidiano della Capitale.