"Polemica chiusa, è stato solo uno sfogo personale per come mi sono sentito trattato". Il giorno dopo l'accusa di "metodi staliniani" a Matteo Salvini, per come il segretario leghista ha reagito alla sua rinuncia a correre per Palazzo Lombardia, Roberto Maroni getta acqua sul fuoco interno alla Lega Nord. Dal 5 marzo, promette, inizierà la sua "vita nuova"; "fuori dalla politica", giura. Fino ad allora sosterrà lealmente la corsa del suo segretario alla premiership. Perchè lui, tiene a precisare nel caso vi fossero dubbi, è e resta "nella Lega". Nei prossimi giorni, assicura Maroni, "chiamerò Salvini per dargli la mia disponibilità al sostegno della corsa del compagno di partito Attilio Fontana, chiamato a sostituirlo a meno di due mesi dal voto. Per il governatore lombardo, è vero che nessuno è indispensabile, come ha detto Salvini, parlando di lui".
"Nessuno è indispensabile: diciamo che io mi sono sfogato, l'altro giorno", dice Maroni ai cronisti mentre visita la sede della Croce rossa, a Milano.. "Adesso è chiusa la vicenda, io sostengo lealmente Salvini come candidato premier e adesso mi occupo della Regione, per sostenere Attilio Fontana. Considero chiusa questa vicenda. Mi sono un pò sfogato perchè mi sono sentito trattato un pò male. Basta con le polemiche, non mi occupo più di politica perchè, come ho detto me ne libero, me ne vado, lascio e così sarà".
Maroni poi smentisce di essere al lavoro per creare una fondazione. "Ho altre cose in mente, altri progetti fuori dalla politica - spiega - Sono molto felice di questa scelta, perché è una vita nuova. Mi spiace di queste polemiche che non ho voluto io ma per me pagina chiusa. Viva Salvini premier". Niente altri sassolini nelle scarpe? "No, basta. Assolutamente. È stata una cosa sul piano umano, non sul piano politico. Poi è stata interpretata, come sempre con retroscena, patti segreti, tutte stupidaggini. è stato uno sfogo umano, ci sta. Sfogato, fine, basta. Si torna a lavorare come prima a sostegno di Salvini premier, perchè questo fanno i leghisti e io sono della Lega".
"Dal 5 marzo - mi concentrerò sulla vita privata, cose mie, fuori dalla politica e fuori dalle istituzioni che ho servito per tanti anni con onestà e con rigore e competenza. Sono più che soddisfatto di quello che ho fatto, ora vita nuova". "Da oggi non dico più nulla per quanto riguarda la politica, faccio solo il presidente della Regione e confermo che dal 5 di marzo mi occuperò di altro. Tutte queste ricostruzioni sono fantasiose", chiarisce facendo riferimento indiretto alle ricostruzioni di stampa che lo danno possibile candidato a Palazzo Chigi in accordo con Silvio Berlusconi.
"Mi pare che anche i sondaggi dicano che Attilio Fontana è messo bene. Mi ha sorpreso un pò vedere che nel Lazio i 5 Stelle sono avanti rispetto a Zingaretti. Questo la dice lunga. Qui viene premiata la nostra concretezza e il buon governo. I 5 Stelle non hanno spazio in Lombardia perchè i lombardi apprezzano chi governa bene e noi abbiamo governato bene. E la vittoria di Fontana sarà il giusto riconoscimento di chi ha governato bene. La vittoria di Fontana sarà per me il riconoscimento più bello. Quindi gli darò una mano", dice citando un sondaggio pubblicato dalla Stampa in cui il candidato leghista viene dato avanti 7 punti rispetto al democratico Giorgio Gori e anche di più rispetto e di 12 rispetto al Cinquestelle Dario Violi; mentre, nel Lazio, sarebbe 'testa a testa tra il candidato del Pd , il governatore uscente Nicola Zingaretti, e la 5 stelle Roberta Lombardi. In Lombardia "la campagna è quello che noi abbiamo fatto. Non c'è nemmeno bisogno di farla così intensamente come da altre parti - conclude Maroni - e poi la firma del Patto per l'autonomia farà la differenza. Il PD era contrario, ma lo firmeremo lo stesso quindi mi auguro non ci sia partita".